Lupa Castelli Romani, Monte San Giovanni Campano, Colleferro: tre maniere diverse di essere in pole-position
Eccellenza Gir. B. Ci sono tanti modi, per ottenere i tre punti e sistemarsi al primo posto. Le attuali battistrada, due delle quali sono considerabili più che lepri, lo fanno nelle maniere le une più lontane dalle altre. La Lupa Castelli Romani che si sa complicare la vita, nel primo tempo, con Gagliarducci che vede troppa televisione e mette i due difensori centrali esperti sacrificando Colantoni. Che, quando torna al suo naturale ruolo, offre uno spunto ben diverso, di altra caratura, e con lui le corsie esterne e i classici mediani: per cui la ripresa tira fuori il reale potenziale, che è tanta roba, e qui applaudiamo il giovane tecnico castellano, che ridiscute la sua precedente, non produttiva idea. Vanno in gol Pippi, Roberti, ancora il buon Rénan e l’Orlando ispirato, Fanasca, per il 4-0 che mette parecchio divario tra l’ambiziosa formazione di Virzi e Iengo e il modesto Casilina non meglio definito Cecchina, da quella strana moda delle fusioni calde, non fredde, che avvengono, pure nel nostro calcio, non solo nella pallacanestro. Del resto, tolto il fatto che si tratti di una squadra non pronta per l’impatto con l’Eccellenza, ci vuole ben altra sostanza, a viale Spagna non c’erano più le condizioni, per andare avanti, e bisogna, per evidenza dei fatti, applaudire chi gestisce queste realtà societarie, sul piano della filosofia e dell’intraprendenza.
Quindi c’è il Monte San Giovanni Campano, che già da due stagioni sfrutta i turni interni per costruire quel tesoretto utile per quando, poi, come avviene tutti i santi anni, farà freddo: paga il conto il Real Pomezia, illuso, probabilmente, dal 4-1 rifilato al Gaeta. La giovane pattuglia del giovane Andrea Persia non gioca con la dovuta attenzione, nonostante il vantaggio firmato da Tornesi al 44′. Ma il pareggio è immediato, firmato da Lorini. Al 70′ è Cirelli, in gol con invidiabile frequenza, per il 2-1 che sarà finale, in favore dei giocatori di Antonio Gaeta.
La terza del gruppetto di vertice si è portata appresso i dubbi mentali e negli atteggiamenti figli dei suoi enormi limiti, appartenenti alla passata stagione. Andò bene in coppa, nel Lazio, ma in campionato il Colleferro si sapeva far male come poche altre, pur avendo dei grandi giocatori, sul piano tecnico e dell’intendimento del gioco corale. Ma specchiarsi di presunta beltà non porta sempre bene. E la formazione di Baiocco dovrà tenerlo bene a mente, sulla strada che può portare alle ambizioni. Il primo tempo con il Formia, al “Caslini”, finisce 0-0, e l’inizio della ripresa arricchisce i taccuini: rosso a Moriconi e De Meo, nella fattispecie non propri astutissimi, con il reatino Impenna che li espelle. E’ il 2′, al 6′ va in rete Tornatore, per l’1-0. Ma il “Colle” non sa chiudere la partita: al 35′ pareggia Petronzio. Sale in cattedra Carlini, che al 44′ firma il 2-1 che appassiona i tifosi rossoneri.
Il Roccasecca, come può normalmente accadere, perde la propria imbattibilità al “Marrocco” di Morolo, di fronte a una signora avversaria, e la squadra di Emiliano Adinolfi, unitamente al Gaeta, 4-1 al Borgo Podgora, alla Vis Artena, 4-2 alla Semprevisa, al Lariano, corsaro ad Albano, dove ha vinto per 2-1. Il Morolo va in rete con l’autogol di Buonora appena prima dell’intervallo, e, al 10′ del secondo tempo, su rigore, con Pistolesi, due gol di fila, per il 2-0 finale. Il Gaeta va in rete due volte per tempo, contro i ragazzi di Giancarlo Paloni: segna Romano su calcio di rigore al 17′, raddoppia Colafranceschi al 24′. Al 74′ Ramora e all’82’ ancora Colafranceschi violano la porta borghigiana, e al 91′ Sossai segna il punto della bandiera. Al “Comunale” di via Marconi è, ancora una volta, negli ultimi tre anni, grand’Artena: e pensare che la Semprevisa passa dal dischetto (13′) con Biasotti. Poi si scatena, la compagine rossoverde, sia per il gioco mostrato sia perché viene come tarantolata dall’espulsione di Piccheri (19′), sanzionato con eccessiva fiscalità e disinvoltura dall’inesperto Pasqualetto. Che, vista la mentalità di certi arbitri, compensa pochi minuti dopo (27′) cacciando Pucello. Con le squadre in dieci il protagonista non è più il direttore di gara ma si mostra per la sua bravura Turchetta, in gol al 38′, al 50′, su azione, al 60′, su rigore, all’89’. Florio segna il secondo gol della squadra di Carpineto e finisce 4-2. Una doppietta di Scacchetti cambia la partita, nel secondo tempo di Albano Laziale, con il solo Di Ludovico in gol, quando è tardi e i tre punti hanno preso la strada di Lariano.
Al 93′ della gara del “Domenico Bartolani” stavamo consegnando i giusti meriti al Ceccano di Giuliano Farinelli, che viene beffato sessanta secondi dopo, per l’1-1 otttenuto dalla Pro Cisterna, che riscuote il primo punto di questa strana stagione. Succede tutto nel secondo tempo quando viene cacciato Troisi (8′) e poi viene allontanato (21′) anche Venturi, dalla panchina. Al 26′ punto del vantaggio ceccanese, con Mirabella, quindi il “rosso” comminato a Parasmo (40′). E la rete di Martelli che rimette a posto, almeno per questa settimana, le cose, per una squadra che si candida a oggetto misterioso.
Il Ciampino rimonta l’Atletico Boville Ernica in una partita non facile, per come si mette nei primi venti minuti, per i rossoblù aeroportuali: va in rete Mattia Perrotti, e questa non può essere una notizia. Pareggia Testa (37′), ancora non ci siamo. Ma quando Virgilio (72′) porta avanti la formazione di Vulpiani e Carletti sulle tribune i tifosi ernici si aspetterebbero ben altra sostanza, per tentare di tornare a casa con un punto. Finisce 2-1.
Massimiliano Cannalire