Le radiointerviste/Nerino “Rino” Tabanelli
“Sì, sì, sì, tornasse Morelli, lo riprenderemmo, per
avere un ariete, una soluzione in più, di fianco al
grande movimento che fanno Turchetta e Cianni”
Parla il numero della Vis Artena, Tabanelli, orgoglioso
di cotanta, bella gioventù. L’intervista andata in onda
domenica pomeriggio su Radioincontro 105.8
Nerino Tabanelli, siamo, a due anni dalle grandi manovre, dalla Vis Artena che provò a insidiare le grandi con nomi grandi, a parlare di voi quale grande realtà, con i giovani, tuttavia. Non con i cognomi altisonanti degli anni passati…
“Cominciamo col dire che è sicuramente una grossa compagine, il Gaeta. Che io, nella sede dei calendari, avevo indicato, con la Lupa ed altre, tra le favorite o al successo finale o almeno a lottare per il secondo posto. Noi ce la giochiamo con tutti, consapevole del valore delle avversarie che incontriamo, ma anche con la spensieratezza dei nostri giovani e l’organizzazione di gioco; e su questo piano possiamo mettere in difficoltà quelle squadre dotate nei singoli giocatori”.
Una squadra di ragazzi allenati da un “pupo”, da un giovanissimo tecnico!
Il presidente artenese, con orgoglio, dice: “Alessio Ciardi guida uno staff giovanissimo, che fa della voglia di lavorare e dell’umiltà alcune tra le sue doti più proficue”.
Facile, oggi, guardare la classifica, e notare che siete a un punto dalla Lupa Castelli Romani, a uno in più del Colleferro, che ritroverete in coppa. Ma fa strano, vedere in fondo la Pro Cisterna e l’Atletico Boville.
Tabanelli: “Cisterna ha dei grandi nomi in attacco, e qualche problema altrove, per esempio in difesa. Il Boville, come la squadra pontina, recupererà perchè è squadra da ultimi posti”.
Dallo studio Roberta Buttera fa una domanda che guarda più in avanti, e chiede: “Se a dicembre la posizione di graduatoria è ancora di rilevante interesse, prenderete uno o due giocatori per battervi alla pari con tutte quelle che puntano?”. E Max Cannalire va in profondità: “Rino, ti traduco il quesito di Roberta andando a fondo. Se siete lì, tra novembre e dicembre, riprendereste Morelli?”.
Invidiabile, la sincerità del massimo dirigente rossoverde: “Sì, sì, sì, perché sono convinto che se avessimo l’ariete vero, fisicamente, saremmo a giocare con un’arma, con una soluzione in più. Caratteristiche diverse, per carità, rispetto alla stimabile volontà ma anche al movimento, tanto, che fanno Turchetta e Daniele (Cianni, n.d.c.)”. Viva la franchezza, sir president.
Simone Ciancotti