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Massimo Savona: Tutta colpa del Verdana

Natale alle porte, atmosfera magica ed inebriante, occasione per festeggiare riabbracciando gli affetti più cari, ma anche momento per riprendersi un po’ di tempo prezioso da dedicare totalmente a se stessi riscoprendo il gusto ed il piacere della buona lettura. Imbattersi in un libro come “Tutta colpa del Verdana” di Massimo Savona è una piacevole scoperta che fa riassaporare momenti di vita vera che catturano l’anima ed il cuore. L’autore, cardiologo di professione e scrittore per vocazione, (ha già pubblicato un altro affascinante romanzo “Un uomo Marrò”) con quest’ultima opera riesce a mettere in risalto le molteplici sfaccettature della natura umana evidenziandone limiti, pregi e contraddizioni. Hermann Hesse una volta ha scritto: “I libri hanno valore soltanto se conducono alla vita, se servono e giovano alla vita“.

“Tutta colpa del Verdana” è una storia di persone e di sentimenti, in cui si ride e si pensa, e si riflette sulle scelte che siamo obbligati a fare e sulle loro conseguenze. Parla dei rituali che tutti rispettiamo ogni giorno per cercare di dare un senso alla vita, evidenziandone l’assurdità e la comicità. E’ una storia divertente e talvolta surreale, tenera e ironica, che contiene un’altra storia narrata dal protagonista, ambientata nell’ambiente cardiologico, ben conosciuto dall’autore, dove troviamo il fascino delle difficili scelte ospedaliere nei reparti di emergenza, il cinismo dei medici e la loro bravura, la sofferenza dei pazienti e gli intrecci costruiti per il raggiungimento del potere.
Martino, un aspirante scrittore che non è mai riuscito a far valutare seriamente la sua prolifica produzione, lavora in un ministero, aspettando soltanto di poter tornare a casa per mettersi a scrivere. L’ennesimo rifiuto e le sollecitazioni del suo collega d’ufficio, Gianluca, lo spingono a tentare un’operazione risolutiva: rapire uno scrittore e farsi aiutare per scrivere qualcosa d’interessante. Dopo il rapimento i rapporti di forza tra i tre cambiano rapidamente a causa della fortissima personalità dello Scrittore Famoso, che è anche un cuoco appassionato e di alto livello. Questi, dopo aver deciso che avrebbe dato una mano a Martino, ma solo a determinate condizioni, s’insedia in casa del suo rapitore e comincia a ridurre gli spazi del padrone di casa che ne risente in maniera sempre più infastidita. Dietro consiglio dello Scrittore Famoso, Martino comincia a scrivere un romanzo da sottoporre al vaglio del suo ospite, e la storia viaggia parallela al romanzo principale. Nel finale, un colorito pranzo di famiglia, voluto, organizzato e realizzato dallo Scrittore Famoso, offre lo spunto per l’interazione corale tra i personaggi principali, già incontrati e tratteggiati nel corso della storia.