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Giovanissimi d’élite: Ladispoli-Petriana 1-1

LADISPOLI-PETRIANA 1-1

Ladispoli: Rea (1′ s.t. Romano), Federico D’Ottavi, De Rosas, Pellicanò, Bianchi, Manuel D’Ottavi, Mei (5′ s.t. Varrenti), Zappulla, Superchi (21′ s.t. Lucci), Calabresi, Savarino (1′ s.t. Garbati). A disp. Romano, Di Russo, Giannattasio, Agate. All. Pietro Bosco.
Petriana: Camerota, Gullo (33′ s.t. Mancini), Castillo, Pezzotta, Gamba, Simonetti, Maltese, Di Filippo, Sarmiento, Giuliani (11′ s.t. Gioffré), Bottari (22′ Angelini). A disp. De Marco, Angeloni, Badia, Mancini. All. Massimo De Stefanis.
Arbitro: Sig. Timolati di Roma 1 (6,5).
Reti: 9′ p.t. Sarmiento, 21′ s.t. Garbati.
Note: espulso al 32′ s.t. per somma di ammonizioni Gamba. Ammoniti: Federico D’Ottavi, Superchi, Pezzotta, Castillo.

Marina di San Nicola – Ladispoli e Petriana fanno 1-1 e questo pareggio permette all’Ostiamare di riacciuffare il terzo posto, ora spartito proprio con la formazione allenata da Pietro Bosco. Non è stata una partita facile, per la compagine tirrenica, che ha dovuto inseguire una rapida avversaria: i giocatori di Massimo De Stefanis hanno dimostrato una buona coralità, una compattezza tra le linee e la capacità di costruire gioco sia quando hanno provato a impostarlo sia in situazioni di contropiede.
Il Ladispoli ha giocato contratto e privo di lucidità, nel primo tempo, lasciando a Calabresi il compito di portare la croce e cantare la messa, con l’effetto di isolarlo nel mare di maglie gialloblu.
La squadra di casa prova a iniziare bene con un tiro di Calabresi, parato, e una conclusione di Zappulla, che si alza di poco su calcio di punizione. La replica non si fa pregare, con Sarmiento che prima segna il punto dell’1-0 dalla media distanza con una palese incertezza di Rea (9′), poi prova il raddoppio ma il tiro risulta debole ed è parato. In vantaggio, la Petriana si chiude per ripartire con rapidità, nel capovolgere il fronte, ma deve fare i conti con la voglia di rientrare in partita del Ladispoli: arrivano notizie infauste, per la squadra di casa, dalla radio, con l’Ostiamare avanti per 1-0 poi per 2-0 sul Guidonia (finirà 4-0). Al 16′ un bel tiro-cross di Superchi sfila orizzontalmente nell’area piccola per uscire sul versante opposto alla fascia destra, senza che nessuno riesca a correggerne la traiettoria.
Al 19′ Zappulla manda la palla alta calciandola da buona posizione, e al 21′ Calabresi vede il suo tiro deviato in calcio d’angolo. Come può la Petriana stuzzica un Ladispoli sbilanciato: contropiede di Sarmiento per Maltese con la scelta dello sgusciante 7 ospite che è un tiro-cross diagonale che finisce sul fondo. Nessuno ha seguito l’azione in maniera adeguata. E’ un Ladispoli scollato e privo di tranquillità, con troppi errori nella parte nevralgica del campo, e anche sulle fasce la tessitura del gioco non è fluida.
Altra cosa, il Ladispoli del secondo tempo, che pure inizia con un tiro di Giuliani, parato dal secondo portiere locale, Romano, inserito in luogo di un Rea che ha sbagliato spesso anche dei semplici rinvii. La squadra di Pietro Bosco, a un certo punto, inizia la prima azione della ripresa con sette passaggi di fila, tutti in verticale, facendo spellare le mani ai presenti: Superchi ci prova da distanza ravvicinata con una grande respinta d’istinto di Camerota che neutralizza l’occasione da rete!
Al 5′ De Rosas si sgancia fino a centrare il pallone per Superchi che manda fuori da due passi sciupando la seconda chance per il pareggio. All’8′ la terza la firma Varrenti, ancora stoppato da un grande Camerota; palla a Superchi, che viene chiuso all’attimo della battuta in angolo. Il successivo corner è liberato dalla difesa della squadra romana. La Petriana esce dopo dieci minuti dall’assedio, con un contrattacco efficace, guidato da Maltese, con Sarmiento che, in corsa, e con la punta del piede destro, prova a sorprendere Romano: palla fuori di pochissimo, rispetto al palo di sinistra. All’11’ un episodio antipatico che vede un palese fatto su Manuel D’Ottavi ai quaranta metri ma l’arbitro Timolati lascia proseguire l’azione, tra lo stupore dei presenti in tribuna. Il problema è che per poco da quest’azione non nasce il 2-0 ospite, se non fosse per il gran balzo di Romano, respinta da campione, sul tiro in corsa di Maltese. Palla in angolo e, per le giuste proteste, viene allontanato l’allenatore Bosco. Di qui in poi il direttore di gara, che aveva diretto benino, innesca un duello personale che dimostra una certa imprepazione di base, dei giovani arbitri che girano. Nella fattispecie un dirigente del Ladispoli protesta dal recinto degli spogliatoi e l’arbitro minaccia di sospendere la partita se Bosco, già allontanato, non cambia posizione uscendo fuori, sul prato. Ma anche quando si posizionerà, più avanti, dietro la panchina, nella recinzione confinante con la Via Aurelia, l’inesperto direttore di gara e ostinato Timolati mostrerà un ulteriore limite di conoscenza di come vadano gestite certe situazioni. Bosco, esterrefatto, lo lascerà stare, alla fine, per evitare guai peggiori.
Il Ladispoli torna a pensare a giocare con apprezzabili geometrie che mettono in difficoltà la Petriana: la squadra di De Stefanis, vicina due volte alla possibilità di fare propria la partita, adesso è chiusa nella sua metà campo, e subisce le scorribande di De Rosas a sinistra e Varrenti a destra. Al 15′ una punizione di Calabresi non viene toccata da nessuno e va a sbattere sul palo destro prima che la difesa liberi l’area di rigore. Al 21′ un’elaborata azione di gioco manda al tiro Garbati, che segna con una movenza rapida di interno destro superando le incertezze di difesa e portiere: è il gol del meritato 1-1, per quanto visto nel secondo tempo.
Ma il Ladispoli non si ferma: al 26′ Calabresi centra un bel pallone che Federico D’Ottavi alza dopo una prima respinta della linea arretrata romana. Alla mezz’ora ancora Maltese e Sarmiento agiscono di rimessa ma De Rosas e Bianchi chiudono prima di correre il rischio di un tiro ravvicinato evitando la possibilità di segnare alla Petriana. Il forcing finale il Ladispoli lo produce a maggior ragione quando (32′) viene espulso il più efficace difensore della Petriana, Gamba, per somma di ammonizioni. Ma la fretta e una precisione che a questo punto lascia lo spazio a qualche errore faranno sì che l’1-1 non si sblocchi più. Il pareggio significa, dall’ottica del Ladispoli, convivere in condominio con l’Ostiamare. Buon punto, per la Petriana.
Sul piano tecnico l’arbitraggio è stato accettabile, anche nella gestione dei cartellini distribuiti. Tuttavia un suggerimento ci sentiamo di girarlo al giovane Timolati, che dimostra buona volontà e conoscenza di cosa sia un fallo e cosa non lo sia, a parte l’azione che ha incoraggiato alle proteste mister Bosco: indichi subito, con il braccio, di chi è una punizione o di chi è una rimessa. Ai dirigenti del settore arbitrale di Roma 1 e, in futuro, del CRA, il consiglio di spiegare al buon Ludovico Timolati che un allenatore può parlare anche dall’altra parte della recinzione. Se avesse sospeso la gara, sarebbe stato un errore tecnico. E la partita sarebbe stata ripetuta. Il tempo, comunque, è dalla sua parte, perché comprenda il rischio che ha corso domenica. I numeri li ha, adesso mostri di avere anche le idee più chiare.

Massimiliano Cannalire

Nella foto Pietro Bosco è il primo da destra, ai tempi del beach soccer. Domenica è stato allontanato ingiustamente, per una cosa su cui aveva palesemente ragione.