PESCATORI, SOGNO PLAY-OFF
E’ la meno reclamizzata delle prime 6, nel girone A. Ma non deve
vincere a tutti i costi. Il suo sogno è andare oltre la 34° giornata…
La Pescatori Ostia ha compiuto l’impresa della settimana e del mese: ha fermato la capolista Almas a questo punto scavalcata dal Nettuno, che pure ha vinto di misura, in casa, contro il Santa Severa. Il che testimonia di quanto sia complicato, imporsi in un girone dove un padrone vero e proprio non c’è. Fermo restando che la squadra di Mario Santececca e quella di Flavio Catanzani sono quelle che hanno mostrato più costanza di rendimento, con il Focene che prova ad accodarsi, il Città di Fiumicino che ogni tanto balbetta, quasi fosse acerba. E il Santa Marinella che, vedi pure il recupero pareggiato 3-3 con la Nuova Florida, di tanto in tanto si dà la zappa sui piedi da sè. C’è, al confine della presunta zona Uefa, una Pescatori capace di scivolare col Morandi ma anche di grandi prestazioni, come quella di domenica scorsa, quando, all’86’, ha segnato il punto del vantaggio, decisivo, per ottenere tre punti vitali. Che fanno morale e riportano in una zona di discreto interesse la classe operaia del litorale, verso un girone di ritorno.
Gianluca Stampone: “E’ stata una gara molto tirata, perché per noi era l’ultima occasione per rientrare nel gruppo che insegue i play-off. Mentre per loro avrebbe significato perdere la prima posizione. E’ stata decisa da un guizzo di Aversano, che ha spizzato di testa per Palaia, che ha segnato la rete dell’1-0. Se lo meritava tutto, il gol, perché è un ragazzo generoso, che si impegna tanto, al 100%”.
Aggiunge fieramente, il capitano Stampone: “E’ totalmente passione, la nostra, da noi non ci sono questioni di rimborso. E dal Città di Fiumicino Matteo è venuto per giocare a calcio e trovare maggiore spazio”.
Sempre sulla partita vinta all’Almas: “Loro una squadra più tecnica penalizzata dal campo ma forse ci hanno creduto in meno, alla vittoria, rispetto a noi; si sono accontentati dello 0-0, ma noi ci abbiamo creduto di più. Anche perché in casa siamo stati perfetti in tutte le occasioni tranne nel recupero infrasettimanale del derby col Morandi, in cui abbiamo perso 0-1. Una partita a parte, che però è sempre un derby”.
Una dedica particolare al tecnico, Rosario Faraco, che è stato tutta la notte precedente la partita con l’Almas in ospedale per una fastidiosa colica renale. “E’ venuto al campo, abbiamo vinto come ci ha chiesto e il lunedì è tornato in ospedale”.
Parliamo del rapporto con il pubblico e con la gente del Borghetto e di Ostia. Quanti ce ne vengono, alla domenica?
“200-300 persone massimo, quando sono partite di cartello. Tutti genitori che hanno i figli che giocano qui, che sono cresciuti qui e che da sempre fanno parte del tessuto sociale di Ostia. L’unica rivalità vera e sentita è quella con l’Ostiamare: la Pescatori è stata sempre vista come l’arte povera, è più un sodalizio del popolo, rispetto alla ricchezza del club biancoviola. Noi abbiamo tanta passione, come era tanti anni fa”.
Può essere reale che abbiate la panchina corta?
“No, al contrario, abbiamo una panchina lunga; la rosa è composta da tanti giovani, dal ’90 in giù, e ci sono giocatori conosciuti misti a ragazzi interessanti. Se pensate che nella Pescatori Ostia ci sono punte del livello di Ciasca, Tumino, Palaia, Calicchia e Pea (1994), oltre a Vacchelli, e i ragazzi più giovani d’età. E in questo Claudio Tortolano, con la sua proverbiale esperienza, garantisce alla società e alla prima squadra un lavoro costante, come è sempre successo negli anni. A lui va il plauso di un ambiente intero, e genuino quale è il nostro”.
Da questo punto di vista la rosa è competitiva e a lungo andare questo fattore può venire dalla parte nostra. In mezzo il giovane Ercolani, Aversano, Contaldi. Quindi rispetto ad almeno la metà delle concorrenti siamo attrezzati, per una volata a medio termine”.
Un pensiero al mister: “Alla sua prima esperienza in Promozione sta colmando il fatto d’aver lavorato sempre con le squadre giovanili con la grinta, con la determinazione, con la voglia di fare bene, e con l’amore che ha per la Pescatori. E’ nato e cresciuto qui, e sente l’importanza di dover fare un bel lavoro. E lo traduce bene, coi risultati”.
Un pensiero rivolto alla gestione: “La prima squadra va avanti per la passione di pochi, come è sempre stati, e in particolare con l’aggiunta di una figura nuova, Paolo Martella, un dirigente che è un grande appassionato e si dà da fare. Uno che, come il tecnico, sa apprezzare un ambiente sano e di bravi ragazzi”.
Massimiliano Cannalire