L’editoriale
La Viterbese Castrense ricomincia a correre.
Ma è una piazza corta di memoria, troppo
frettolosa, nel giudicare ciò che non sa. Forse
qualcuno a Viterbo è corto di memoria…
La radio-intervista a Claudio Solimina
La migliore risposta che in tanti attendevano è arrivata. La Viterbese Castrense sconfitta nella finale di Coppa Italia regionale si riscatta in campionato passando con una doppietta di Polani al “Cecconi” sul Monterotondo. Tutto questo per la soddisfazione di tecnico, società, sostenitori e degli stessi giocatori. Va detto che in tanti, troppi, dopo la batosta, la lezione, la “fregatura” rispetto ai pronostici subite a Frascati si è sbrigato, ben prima del fischio finale, a processare Claudio Solimina, per non aver schierato Pero Nullo. Conosco troppo bene l’allenatore romano, schietto come sa essere, incerto solo in alcuni momenti passati nei rapporti con la comunicazione, a tratti eccessivamente diplomatico in alcune sue risposte, ma non difettante di sincerità. Stuzzicato, via radio, nel dopo-partita, ha detto: “Dovevamo ripartire da mercoledì, dalla sconfitta nella finale di Coppa Italia. I miei giocatori hanno disputato un buonissimo primo tempo, un buon secondo periodo. Sono riuscito dopo due giorni di lavoro, anche mentale, a far tornare la concentrazione sui giusti livelli di attenzione, e abbiamo fatto il nostro dovere, vincendo”.
La coppa sembra un traguardo stregato, per te, nonostante tu sia stato il tecnico capace di riportare il Palestrina in Serie D dopo 43 anni…
“Purtroppo sì, e come è successo contro il Marino, a Casal del Marmo, ho perso pure questa volta per 3-1. Solo che da lì abbiamo poi ottenuto 16 vittorie consecutive che ci hanno permesso di vincere il campionato. E il campionato anche quest’anno è il nostro primo traguardo: a Frascati abbiamo perso contro un’avversaria più attenta e rapida di noi, più fortunata, negli episodi, che ci ha messo più intensità e più concentrazione. Come abbiamo fatto noi, oggi, contro il Monterotondo”.
Siccome a Viterbo c’è qualcuno corto di memoria, che dimentica una cosa basilinare ovvero che il calcio esiste ancora solo perché una dirigenza lo ha portato nel capoluogo di provincia da Grotte di Castro, io ho pensato: “Possibile che se Pero Nullo fosse in buone condizioni, Solimina non lo schiera?”. Una domanda basata su tutto il polverone sollevato da diversi superficiali e buontemponi…
“Infatti non stava bene, non aveva una grande condizione, perché viene da un serio infortunio. Secondo me non stava bene, no! Poi ragioniamo in questi termini: non è che mancassero, i giocatori di qualità per sostituirlo, visto che otto, nove partite senza Pero Nullo le abbiamo fatte vincendo quattro di fila”.
Alla fine della mattinata i punti dal Rieti saranno ben otto, che alle 16.20 ridiventeranno 5, visto il 4-2 amarantoceleste imposto all’Empolitana Giovenzano. La squadra di Alessandro Amici, sul 2-2, ed era anche in vantaggio per 2-1, non ne ha avuto più, per benzina, energia nervosa e concentrazione; ma di più, in questa settimana, non le si poteva chiedere, per stessa analisi del simbolo dirigenziale di Pisoniano, Marco Guidi.
Nella lotta per il terzo posto la più accreditata è la Sorianese, che lascia immutate le distanze dal secondo posto, vincendo in rimonta sul Grifone Monteverde, battuto al “Comunale” per 2-1. E pensare che la squadra romana al 2′ era già in vantaggio, rete di Corrias, poi al 16′ ha pareggiato Maestà, che sarà (50′) anche l’autore del punto decisivo. Infatti le altre stentano tutte: dal Monterosi, battuto al “Fattori” 1-0 dal Civitavecchia, quanto sciocca espulsione di Salvatore, brutto, davvero, il fallo su D’Amore. Perde il Villanova, 1-0 in casa, il derby col Montecelio, che riuscirà a difendersi anche in inferiorità numerica. E il Ladispoli rovinosamente cade per 6-1 a Tor Lupara, campo amico della Fontenuova, con qualche interrogativo che adesso gira nella città tirrenica sulle due settimane più brutte della stagione per i colori rossoblu. Basta la sola eliminazione dalla possibilità di giocare la finale di coppa, per giustificare un crollo verticale, per giunta contro un’avversaria tutt’altro che irresistibile? Una domanda che precede il commento di uno dei giocatori di Graniero: “Siamo rimasti sul pullman, con la testa e con le gambe. Un peccato, in questo momento, aver steccato per due volte di fila”. Già, un gran bel rimpianto, gettare la corsa al terzo e, chissà!?, al secondo posto. Cosa, evidentemente, che riguarderà di più Rieti e Sorianese. La prima alla ricerca di una tranquillità messa in dubbio per 45′ dall’Empolitana Giovenzano, il che non deve essere stato digerito bene, dalla dirigenza amarantoceleste. La compagine cimina è impegnata nella messa a punto del proprio motore e potenziale, consapevole di avere un organico degno della lotta a un posto play-off.
Il Futbol Club con le reti di Midulla e Zoppias rimette a posto l’iniziale vantaggio del Fregene, e vince per 2-1 tenendosi a galla in un girone non propriamente facile; che mette a nudo, ancora una volta, le difficoltà del Città di Cerveteri, superato per 2-0 dal Monterotondo “di sotto”, dal vecchio Scalo, dopo un delicato confronto diretto che accorcia ulteriormente la classifica. La quale si completerà quando verrà recuperata Caninese-Montefiascone con il manto erboso del “Piermattei” ridotto a una risaia. Giusto non esagerare, nel volerle giocare a tutti i costi.
Massimiliano Cannalire
(hanno collaborato Michele Meloni, Alessandro Natali,
Carlo Gattavilla e Maurizio Urso)