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ASTREA-SAN CESAREO 3-2: le pagelle dell’incontro di Casal del Marmo

LE PAGELLE E LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI

a  cura di MAX CANNALIRE

ASTREA

Micheli 9: dimostra sicurezza e non può far nulla sul primo gol, per quanto Longobardi lo angola con precisione chirurgica, anche se non era un tiro fortissimo, come potenza. La seconda rete è tutta merito di Felici. Ma il voto è giustificato dalla parata più bella vista quest’anno in campionato: ha tolto la palla, in pratica, da dentro la porta, con un riflesso che potrebbe essere il segnale che la strada per i piani di sopra è meritata. Una parata da consumato campione. Se continua così ne sentiremo parlare a lungo, della saracinesca-Micheli.

Pentassuglia 7,5: gioca in maniera diligente consapevole che quello dei due che si sgancia di più sia Secci, visto che Gaeta, dal lato suo, fa tutto e con grande regolarità. Si dimostra diligente e non lascia spazi agli avversari che capitano dalle sue parti.
Secci 8: una prova maiuscola, perché nel 3-5-2 difende alla grande, e prova anche a scendere con sana caparbietà, quando la squadra passa a 5 centrocampisti. Sulle corsie laterali lui, Gaeta e Maurizi nella seconda parte, fanno dei solchi.
Battisti 6,5: lavora molto bene come incontrista e determina l’equilibrio del reparto mediano. Una partita di sostanza.
Briotti 8 e Cipriani 8: sulla prima rete vengono sorpresi, sulla seconda non possono nulla, per quanto è stata tecnicamente eccelsa. Vincono la quasi totalità dei duelli fisici con clienti affatto facili, Longobardi e Foderaro. Per via aerea è impossibile ottenere dei palloni, con il loro senso dell’intervento e della posizione.
Gaeta 9: fa bene mister Rambaudi a spegnere gli entusiasmi, ma gioca, e per tutta la sfida alla capolista, una signora partita. Non smette mai di scendere sulla destra venendo fermato, forse, una volta. Mette una serie di palloni per tutto il primo tempo mandando ai matti pure uno dell’efficacia del giovane Bernardi. Che se lo sognerà a lungo. Stringe al centro al 94′ dimostrando di avere fiuto per le situazioni prolifiche: infatti mentre i due centrali difensivi vanno su Giuntoli, il pallone aureo arriva a lui, nel semicerchio dell’area di rigore. E segna il 3-2 a tempo quasi scaduto. Una partita da raccontare a figli e nipoti.
Tagliaferri 7: gioca per la squadra e cerca di non farsi trascinare, con decisione, nell’evidente calo fisico che attanaglia l’Astrea dal quarto d’ora della ripresa in avanti. Discreto raccolto, in mezzo.
Di Iorio 8: chi non conosce Simone Di Iorio da Isola del Liri sa poco, di uno che, pure quando non è al 100%, riesce a rientrare in campo e a farsi trovare nel posto giusto, laddove sta per arrivare il pallone e gli altri tardano, di entrambe le squadre. Segna due rete preziosissime, per il proseguio del campionato. (87′ Giuntoli 6: direte…come si fa, a uno che gioca 8 minuti, a dare un voto e per giunta positivo? Perché l’ex almassino e mentanese Giuntoli dimostra di meritare la fiducia di Rambaudi e la stima di un ambiente intero. Entra, lotta, prende spazio, si posiziona, crea quei due metri che servono a Gaeta per segnare il terzo gol. Solo con la presenza ai sedici metri. Che ne dite, ora?).
Di Benedetto 6,5: lavora con buona frequenza cercando di conservare il pallone e farlo girare con buona pace dei compagni di squadra. Si è dato da fare (66′ Bellini 6,5: impatto positivo, con la partita, pure nel momento di difficoltà, quando, cioè, il San Cesareo ha fiutato la possibilità di riprende la partita)
Maurizi 7: ha provato qualcosa di meglio, crescendo, nel secondo tempo, con soluzioni personali e con un tiro-cross che per poco non sorprende l’incerto numero 1 avversario. Ha giocato per il collettivo, non da solo.
All. Sig. Roberto Rambaudi 8: ha dato un gioco e un’anima, a quest’Astrea che nelle partite precedenti smarriva i punti in gare apparentemente alla portata per poi trovarli lontano da Casal del Marmo. Primo tempo di grande costrutto, con il duttile modulo scelto, capace di produrre sugli esterni. Ha gestito bene anche il complicato rientro in partita del San Cesareo.

San Cesareo
Castagnaro 3: è giovane, diranno in parecchi. Fa bene il tecnico Ferazzoli a difenderlo come ha fatto nell’intervista dopo la partita persa. Ma ha fatto tutto, insieme ai due difensori centrali, quello che non va fatto in una partita. Tardi su diversi cross di Gaeta e Maurizi, e nel primo tempo (24′) da uno di questi, che era “suo”, nasce il gol. Stesso discorso dopo 90″ dall’inizio della ripresa. Incerto su almeno altri tre traversoni, uno dei quali, II tempo, smanacciato a fatica su una bella iniziativa di Maurizi. Il capolavoro della giornataccia lo compie, con Tarantino e D’Ambrosi, in occasione del colpo di teatro finale: lui va per uscire incontro ai due difensori, che a loro volta vanno entrambi, in una situazione di 2 contro 2, su Giuntoli. Dimenticando il concetto di “uno si stacca e uno prende l’uomo”, idonea per fronteggiare tali situazioni arretrate. E il portiere ci mette il carico, come si dice nella briscola, andando loro incontro. E lasciando la porta, con la palla che arriva, dopo il colpo di testa di Tarantino, a Gaeta. Che, solo solo, deve solo scavalcare con un morbido colpo di piatto destro, il portiere, rimasto nella terra di nessuno. Si rimetta sotto, con immutato impegno. Ma con un’attenzione totalmente diversa, e risultati altrettanto differenti. Sennò sono guai.
Oliveri 4 e Bernardi 4: hanno offerto una prova di latente determinazione e inesistente puntualità. Non si contano, le volte in cui l’Astrea, non Tello o Sanchez del Barcellona, scappano via. E i loro compagni di squadra non è che facciano granché, per tentare di arginare il grande Gaeta di questa IX giornata di ritorno.
Che fine ha fatto il Bernardi che ha stupito parecchi, nelle due stagioni precedenti e in parte per quest’anno? I guai peggiori transitano dalle loro parti e una partita intera non basta a placare le velleità e la qualità messe in campo dai dirimpettai avversari.
Ramacci 5: un passaggio filtrante e un po’ di volontà non bastano, a giustificare una partita priva di contenuti (70′ Del Vecchio 5: il Valerio di Casal del Marmo è il lontanissimo parente di quello di cui abbiamo parlato e sentito parlare, scritto e letto, in precedenza. Una delusione. Solo il passaggio per Longobardi fermato sulla linea da uno strepitoso Micheli. Pochino)
D’Ambrosio 3 e Tarantino 3: leggi Castagnaro. Hanno parecchio, da farsi perdonare. Questa sconfitta ce l’hanno sul groppone. Hanno fatto tanto di ciò che non va fatto. Restano sette partite. Dimostrino di essere giocatori da “prima posizione”.
Felici 6,5 e Manzini 6,5: sono loro, a dare qualità e impegno, nel momento in cui la prima della classe tenta di recuperare, riuscendovi, la partita, anzi sfiorando l’impresona. Quei rari lampi di luce in un pomeriggio da incubo, se parliamo di gioco colletivo, sono di Felici, per la rete del 2-2, un gol d’autore; e per l’impegno che ci hanno messo, nonostante la sterilità avanzata.
Longobardi 6: non aveva due avversari qualsiasi ma si è battuto sempre come un leone.
Foderaro 6,5: In una situazione di attacco anzi di contropiede, di 4 sancesaresi contro 2 che fa? Tira alto senza servire il compagno partito via, a sinistra. ERRATA CORRIGEAbbiamo rivisto la partita con le immagini televisive e mi scuso con Foderaro perché non gli avevamo attribuito la rete del 2-1, assegnata, per errore a Longobardi. Naturale che occorra cambiare la sua valutazione senza mutare per la generosità espressa quella di Longobardi.

Siclari 4,5: prova a darsi da fare ma lo fa in maniera improduttiva, e speso perde duelli e palloni (46′ De Paolis 5: da uno come lui ci si aspetta ben di più. E potrebbe dare e fare molto, molto di più).
All. Fabrizio Ferazzoli 4,5: in parte ha ragione, che il disconnesso campo di via Barellai non sia idoneo a una squadra tecnica. Ma è imbarazzante, l’inconsistenza quasi assenza totale del centrocampo, nel primo tempo, nonostante qualche consiglio che l’allenatore recapita dalla panchina di sinistra. Ma è pure vero che Siclari e Foderaro ci hanno messo del loro. Un errore palese, che era sotto gli occhi di tutti, ha riguardato la perdurante sofferenza sugli esterni, dietro, che non ha saputo rimediare. Poi quello che succede tra i centrali arretrati e il portiere, per tutta la partita, è da film giallo, da rivedere parecchie volte, davanti allo schermo.
Quanto va facendo Ferazzoli, in tutta una stagione, merita, al di là della singola partita, un gran bel voto, e degli attestati di stima, perché confermarsi, per la seconda volta in due anni, non è cosa da tutti, per tutti, e facile. Ma a Casal del Marmo una capolista non può giocare di contropiede subendo mezz’ora “sana”, dall’Astrea.

Meriti e attenuanti – Un merito che va ascritto all’allenatore romano è quello di aver puntato su un terzo attaccante puro, per raddrizzare la partita. E con Micheli che gli nega il terzo punto, e l’arbitro che porta fuori dall’area un’infrazione avversaria, di più è difficile combinare.

Arbitro: Sig. Alessandro Meleleo di Casarano (7). Assistenti Arbitrali: Sigg. Sigg. Gabriele Mencagli di Grosseto (6,5) e Alessandro Bulzomato di Livorno (7).