Gran bel primo tempo, autentico spot
per la Serie D. Ma nella ripresa la Lupa Roma mostra
ancora modeste percentuali al tiro. Sofferenza
che si porta da novembre in avanti
TERRACINA-LUPA ROMA 1-1
Terracina: Porcaro 7,5, Bernisi 5,5, Madeddu 5,5 (dal 75′ Miele 5), Vitale 6,5, Varchetta 7,5, Sbardella 8, Oggiano 6,5 (dal 63′ Fava 7), Nuvoli 6,5, Vano 7,5 (dal 74′ Serapiglia 6), Marzullo 4,5, Genchi 4. A disp Teoli, Motta, Bucciarelli, Falco, Costantino, Di Paolo. All Massimo Agovino 6,5.
Lupa Roma: Di Loreti 7, Pasqualoni 7, Celli 7,5, Capodaglio 5,5, Bova 8, Sentinelli 8, Neri 8, Raffaello 5 (dal 77′ Scibilia 5,5) , Tajarol 5, Perrulli 7 (dal 66′ Luciani 5) , Cerrai 6,5 (dal 58′ Crescenzo 5,5) . A disp Di Filippo, Forti, Campobasso, Masciantonio, Morini, Faccini. All Alessandro Cucciari 7.
Arbitro: Sig. Vincenzo Valiante di Nocera Inferiore (8,5). Assistenti Arbitrali: Sig Angelo Angiolillo di Orvieto (8) e Sig. Andrea Ragnacci di Gubbio (8).
Reti: 58′ Bova, 71′ Fava.
Note: ammoniti Varchetta, Vano, Capodaglio; Vitale, Oggiano, Bernisi. La partita è stata giocata “a porte chiuse” per decisione del Prefetto di Latina.
Dal nostro inviato al “Colavolpe”
Terracina (LT) – Il big-match della 28° giornata finisce 1-1, senza vinti, senza vincitori. Con il San Cesareo che, avesse potuto, avrebbe investito tutto il possibile, sulla “X” sortita poi dai 95 minuti giocati nel deserto del “Colavolpe”, nell’ennesima occasione del calcio interregionale di regalare a tutta l’Europa una diretta dal significato di una cartolina meravigliosa, per la Serie A dei dilettanti. Il Prefetto di Latina è stato irremovibile e i tifosi della Curva Mare, assiepati a ovest della tribuna centrale, hanno risposto: “Stiamo comodi anche qui”, in maniera spiritosa e ironica a una situazione assurda e tutta italiana. Lo Stato che fa il forte con chi ha una posizione debole, ed è debole, poi, coi forti, prepotenti e raccomandati.
Il campo ha espresso un punto per uno che, nel caso di un successo della capolista nel derby di domani col Palestrina, può diventare una più corposa dote di quattro lunghezze sulle più immediate inseguitrici. Il verdetto del campo ha rispecchiato l’equilibrato primo tempo, intenso, bello, con le squadre che hanno offerto una vera e propria pubblicità di come si giochi al calcio. Nella ripresa, per quanto prodotto, avrebbe meritato il successo pieno la Lupa Roma, detto francamente: sono state diverse, le situazioni offensive messe in piedi dai ragazzi dell’ex trainer dei tigrotti, Alessandro Cucciari. E questo è avvenuto di fronte a un avversario anestetizzato dalla giornataccia di Marzullo, palesemente giù di condizione, e Genchi, col solo Vano a impegnarsi allo spasimo nei primi 45′ di gioco, e Nuvoli e il migliore dei suoi, Vitale, nella seconda parte, a tenere coesa la squadra di casa nella ricerca del punto del pareggio.
La fotografia più singolare è che, presa la traversa con l’unico vero lampo di Marzullo al 58′, grazie a un gran balzo di Di Loreti, sul rovesciamento di fronte, la Lupa Roma passi in vantaggio sull’asse Perrulli-Neri-Bova. E che, sciupato il raddoppio in più di una circostanza, al primo cross concreto di Nuvoli in mezzo all’area di rigore, il Terracina pareggi con un volo degno di un gran terzo tempo firmato Dino Fava, spedito al posto di Vano, in campo, a riprendere la gara in tempi repentini. Una beffa, nel primo caso, per il Terracina: persino più amara, nel secondo, per la Lupa Roma, che continua ad avere percentuali da pessima pallacanestro tra quanto fatto vedere nelle trame d’attacco e quel pochissimo raccolto che riesce a mettere in saccoccia. Ed è un problema, quello della poca precisione offensiva, che la Lupa Roma soffre dal mese di novembre!
La cronaca – Al 3′ un tiro al volo di Perrulli finisce sul fondo. Ha lo scopo di rompere il ghiaccio, questa conclusione. Al 4′ un ulteriore calcio piazzato provato da Perrulli secondo l’arbitro avrebbe sofferto una deviazione e viene assegnato un angolo che la stessa mezza punta batterà lungo. La replica non tarda ad arrivare (6′): grande azione di Vano scattato in posizione di ala sinistra, bel pallone messo indietro, al limite, per Genchi, che controlla e calcia alto, con il piede mancino.
All’8′ Marzullo va via sulla destra, Bova lo manda giù con le cattive ma viene graziato. Le squadre provano a sorprendere le rispettive difese con giocate di prima per mandare in porta i giocatori più avanzati: in questo lavorano Neri per Tajarol e Vano per Marzullo.
Al 14′ gran bella iniziativa dei giocatori di Cucciari: Perrulli, sponda di Tajarol e tiro di Neri che, deviato, finisce alto. Sul conseguente corner bell’assist di Capodaglio dalla sinistra, con il piede destro, lungo sul secondo palo; il colpo di testa di Sentinelli è stilisticamente ineccepibile ma l’impatto con la palla è debole. Para sulla sua sinistra, Porcaro. La partita viene giocata a chi è più intraprendente, e in questo il poco pubblico autorizzato e i “confinados” della Curva Mare da esportazione dimostrano di apprezzare la bella contesa in opera. Al 17′ un cross di Oggiano dalla sinistra rimbalza davanti all’area piccola superando e ingannando sia Marzullo che Bova, suo diretto controllore, nella circostanza. Al 19′ Vano per Marzullo chiuso bene all’ultimo, di fisico, da Sentinelli. Il 10 biancoceleste ha tentato, nella fattispecie, uno scatto sul breve, ma si scontra col roccioso difensore in casacca nera e ha la peggio. Al 20′, tuttavia, è un grande Bova, ad aiutare il compagno di reparto e zona delle retrovie, perché Vano, pur con l’aiuto di un contrasto, riesce ad andare via a Sentinelli, giungendo a pochi passi dall’area piccola. Chiusura sul fondo efficace e da applausi, per il 5 della Lupa Roma. Al 24′ un interessante tiro franco dalla sinistra provato da Marzullo vede Di Loreti impegnato in una pratica respinta coi pugni.
In due giri di lancetta avrebbero meritato il cartellino giallo prima Capodaglio poi Vano, che vengono “solo” richiamati e graziati. In questo il bravo arbitro campano Vincenzo Valiante, eccellente, il suo operato, ha mostrato la stessa metrica. Al 26′ gran tiro di Perrulli attraverso una punizione dalla distanza, che trova la grande risposta di Porcato, proteso in tuffo sulla destra, per neutralizzare l’insidia e respingere. Poi Neri è fermato nel generoso tentativo di tap-in.
Al 33′ un cross di Oggiano mette in evidenza un imbarazzante errore di Di Loreti che fa restare la palla in campo favorendo, a momenti, Vano e Marzullo, con Bova che salva tutto a pochi metri dalla porta: un brivido evitabile. Al 40′ Oggiano alza la mira dall’interno dell’area di rigore per la bravura dei difensori nel chiudergli altri spazi. Sull’altro fronte la migliore occasione del primo tempo ce l’ha la squadra romana: Raffaello mette in mezzo un bel pallone, arginato solo in parte di Varchetta. Arriva di gran carriera Cerrai che, dal limite, non ci pensa sopra e tenta la conclusione di collo sinistro. Il pallone esce di mezzo metro alla destra di Porcaro. Terracina e Lupa Roma vanno al riposo sullo 0-0.
La ripresa – Da un’iniziativa di Vano Nuvoli prova il tiro al volo di esterno destro respinta da Bova di testa (4′). Al 9′ la più ghiotta occasione del Terracina: Vano lavora un gran pallone al limite per Marzullo, gran tiro deviato da Di Loreti, autore di una deviazione questa volta da campione. Il suo balzo evita alla palla di entrare e la manda a sbattere, piena sulla traversa poi c’è il fuorigioco di Oggiano. L’azione successiva manda in rete la Lupa Roma, ironia del duplice evento. E’ il 13′ e Perrulli innesca Neri, che, di testa, si produce in una pericolosa sponda di testa mettendo la palla due metri prima dell’area piccola, centralmente. Bova è il più rapido di tutti a scaraventare il pallone in fondo alla rete per la giusta esultanza della tribunetta sistemata di fianco agli spogliatoi. La Lupa Roma è in vantaggio.
Sullo scacchiere il primo a fare la mossa è Cucciari, che toglie Cerrai inserendo Crescenzo. Al 15′ Vano per Nuvoli che, dal limite, tira debole. Al 16′ punizione di Perrulli alzata dalla barriera e messa in angolo da Porcaro per evitari scherzi di un eventuale rimbalzo del pallone sulla traversa.
Al 18′ Agovino manda dentro Fava al posto di Vano, che, deve aver pensato il tecnico campano, ha dato tutto. Al 19′ signor pallone di Perrulli per Neri che impatta bene di testa mandando, tuttavia, il prezioso cuoio fuori. Al 21′ i crampi tirano un brutto scherzo allo stesso Perrulli, rilevato da Luciani, e per un momento la squadra si adatta con Neri dietro l’unico attacante, Tajarol. Il quale, su un vistosissimo errore in fase di impostazione, ruba palla e arriva al limite: il suo tiro, a botta sicura, è deviato sul fondo da Porcaro, che chiude la strada al raddoppio della Lupa Roma.
Al 23′ Neri dalla sinistra centra una gran palla che viene lisciata sia da Tajarol che da Porcaro, e si avvia, lemme lemme, sul fondo. Al 25′ un bel calcio d’angolo di Capodaglio incoraggia Raffaello nel gesto atletico più bello, la rovesciata volante; il pallone si adagia sulla retina della traversa. Il Terracina riparte e crede nella possibilità di riacciuffare l’illustre avversaria, a lungo prima, in questo campionato che vivrà, fino in fondo, di un’intrigante corsa a tre. Nuvoli va via sulla destra (26′), mette in mezzo un capolavoro di assist che registra il terzo tempo perfetto di Fava, bravo di testa, tra precisione e forza, a spedire il pallone, imparabilmente, in rete. E’ il punto del pareggio, che fa sobbalzare i dirigenti e simpatizzanti terracinesi autorizzati in tribuna (a un certo punto a uno viene pure ordinato il silenzio!, neanche fossimo sul set di “Quella sporca ultima méta”) dalle gradinate, e fa esplodere di gioia i tifosi assiepati all’esterno.
La Lupa Roma ha il merito di giocare e cercare di nuovo la via del vantaggio ma non ha più la lucidità, la precisione e la benzina inizia a segnare arancione. L’unica azione degna di nota fino ai 5′ di recupero si era già consumata al 35′, quando Marzullo ha alzato di mezzo metro una punizione centrale da posizione interessante.
Finisce 1-1 con la consapevolezza che entrambe possano restare nel giro che conta. Ma con una cortesia di tipo matematico destinata al San Cesareo, che sei giorni fa ha pagato il conto più alto ovvero tre punti su tre concessi alle blasonate avversarie. E domani è un altro giorno.
Massimiliano Cannalire