VALLE del TEVERE-GUIDONIA 2-0 (andata 3-6)
Valle del Tevere: Piccarozzi 7, Nocelli 6,5, Masciarelli 6,5, Fiorentini 7, Cremonini 7,5 (79′ Giuliani 3), Del Prete 7,5, Bartolucci 7, Salvati 6,5, Danieli 6,5, Giannetti 8, Mechilli 6,5. A disp. Baiocco, Piergentili, Bizzarri, Madonia, Mascarucci, Scaricamazza. All. Stefano Scaricamazza 7,5.
Guidonia: Galassi 8, Coccia 4,5, Brunetti 5, Borghi 5, Aspiridis 7,5, Ianzi 7, Bangrazi 6, Benedetti 5, Falcinelli 4,5 (68′ Franceschi 6), Marinelli 5,5, Vittorini 5. A disp. De Paolis, Peri, Marcelli, Pantaleoni, Antonelli, Palermitano. All. Ottavio Insogna 5.
Arbitro: Sig. Catallo di Frosinone (5,5). Assistenti Arbitrali: Sigg. Luciano Mignacca (7) e Domenico Orsini (6,5) della sezione AIA di Frosinone.
Reti: 9′ Danieli, 64′ rig. Giannetti.
Note: espulso al 92′ Giuliani per condotta violenta (grave fallo ai danni di un avversario). Ammoniti Benedetti, Fiorentini, Del Prete, Falcinelli, Brunetti, Coccia, Salvati, Danieli. 300 spettatori, ingresso gratuito, giornata di sole primaverile. In tribuna presenti Costantino Fabiani, ex tecnico del Fiano Romano, Massimo “Al” Armeni, presidente del Villanova Calcio, e il fratello Paolo, direttore sportivo; Mauro Ventura, d.s. della Pro Cisterna; Giuseppe “Pino” Porcelli, allenatore del La Storta.
Dal nostro inviato al “Comunale” di Forano
Il Guidonia perde “solo” 2-0 e ottiene la qualificazione alla finalissima di coppa di categoria, che giocherà contro il Cre.Cas., passato indenne a Poggio Mirteto (1-1); la formazione palombarese, tuttavia, seconda nel girone C, sarà probabilmente impegnata nei play-off, non riuscisse a riprendere la leader e fuggitiva Serpentara Bellegra Olevano. Alla data e al campo (Monterotondo?) ci penserà, poi, il Comitato Regionale Lazio. Alle considerazioni proviamo noi a dare un contributo che risulti interessante al lettore. Detto che la squadra della Sabina romana e reatina ha candidamente ammesso di “aver buttato la qualificazione nella partita di andata!”, partiamo da tre considerazioni. La Valle del Tevere per 70′ avrebbe meritato di andare in finale, non fosse finita la benzina poco dopo il punto del raddoppio, quando le sarebbe occorso un ulteriore balzo in avanti, visto il 6-3 subìto al “Comunale” in gara-1 quando ha consegnato ad altri il destino del primo posto da assegnare per la finale.
Secondo pensiero: la squadra di Ottavio Insogna ha giocato malissimo, la gara di ritorno, e lui non è stato, pur con Cacciaglia indisponibile, un Archimede Pitagorico, nella gestione di un vantaggio così corposo, in fase di impostazione dei suoi. Il Guidonia ha palesemente prestato oltre mezzo campo e il fianco per un tempo intero alla formazione di Stefano Scaricamazza; ha costruito praticamente rare conclusioni verso la porta. E alla fine ci è arrivata col fiatone, dopo, altro grave errore, essersi affidata soltanto ai singoli. E allora si capisce che, con gli errori dell’inesperienza fatti durante l’anno, la posizione attuale in campionato non sia imputabile soltanto agli infortuni.
Terza considerazione, che accomuna entrambe le gagliarde contendenti, capaci di dare ai presenti forti emozioni per la ruvida contesa odierna. Vero è che il numero 3 Brunetti meritasse l’espulsione al 19′ del secondo tempo, in occasione del calcio di rigore che ha fruttato il 2-0 che sarebbe poi stato l’esito finale; e che anche il numero 2 Coccia, già ammonito, ha fermato con le brutte Giannetti, già maltrattato per tutto il primo tempo. Ma la sensazione lasciata dalla generosa Valle del Tevere vista al “Comunale” foranese è quella di chi, dopo il punto del raddoppio, abbia atteso la manna dal cielo, ossia il terzo gol, come un atto spettante, dovuto. Oppure, più semplicemente, è entrata in riserva sul piano fisico per aver giocato una sontuosa prima ora di gioco, sul piano del forcing. E tutto questo dopo aver giocato in campionato ad Acquapendente (0-1) e contro il Ronciglione United (2-0) domenica scorsa, nel successo che vale la blindatura del terzo posto finale, perlomeno.
Fermo restando che, come accade a diversi arbitri distratti, il giovane Catallo è uscito dallo spogliatoio convinto che la ripresa fosse eguale, non si sa per quale dono divino, alla prima parte. Commettendo errori assolutamente evitabili e che hanno pesato sulle speranze della Valle del Tevere.
La cronaca – In apertura di gara Salvati cerca la soluzione dalla media distanza con la palla che termina di poco fuori. Al 4′ punizione di Del Prete che viene battuta da 55 metri verso la porta ospite; rimbalzo malizioso del pallone sul dischetto di rigore che costringe Galassi ad alzare oltre la traversa, per scongiurare ulteriori problemi e guai.
All’8′ Bartolucci costringe lo stesso numero 1 tiburtino a deviare un gran bel diagonale sul fondo: dal conseguente corner Giannetti serve un pallone d’oro a Danieli, bravissimo, di testa, a bruciare difesa e portiere, e a segnare l’1-0. La pressione della Valle del Tevere prosegue e il Guidonia per tutto il primo quarto d’ora è alle corde. Una bella discesa di Mechilli costringe alle spicciole Bendetti, che lo mette giù nei pressi dell’area: ammonito. Sia questo calcio franco che uno successivo, entrambi battuti da Del Prete, si infrangono il primo sulla barriera, l’altro viene parato a terra da Galassi, che si è disteso sulla sua sinistra.
La prima traccia dei giallorossi di Insogna è un tiro-cross di Bangrazi a campanile che non sortisce effetto alcuno. La partita è maschia e l’arbitro Catallo ha il suo bel da fare: dirigerà un gran bel primo tempo e una pessima ultima mezz’ora, in cui pensa a gestire una partita che andava semplicemente arbitrata.
Al 27′ un tiro di alleggerimento di Benedetti finisce di poco alto. Al 28′ una percussione di Danieli è fermata centralmente da Aspridis, e grazie al difensore parte un gran contrattacco. Palla sulla destra per Borghi, verticalizza sulla fascia per Bangrazi, bravissimo ad arrivare sul fondo, entrare in area, saltare Masciarelli e a dare un gran giro mancino al pallone. Che esce di un nulla, rispetto al palo destro della porta di un Piccarozzi impegnato nella massima estensione in tuffo.
Il Guidonia spesso ricorre al fallo, una volta perse le situazioni di “uno contro uno”, e di mira viene preso Giannetti: al 30′ primo, grande errore del direttore di gara della sezione di Frosinone. Coccia tira evidentemente la maglia al talentuoso avversario ma non viene sanzionato in maniera adeguata. Al 31′ la maggiore determinazione porta Giannetti ad accentrarsi dalla sinistra, a stringere il rasoterra destro sul primo palo, che viene parato a terra da Galassi. Al 34′ l’ex punta di diamante dello Zagarolo serve una gran palla a Bartolucci, che, tuttavia, sembra non crederci abbastanza. Lo segue Bangrazi fin davanti al suo stesso portiere per una chiusura fatta di grande efficacia. Sul finire del primo tempo una clamorosa svista dell’assistente numero 2, Domenico Orsini, evidentemente accompagnato da poco carattere, pur con tutta la pressione di alcuni, rumorosi e plateali sostenitori del Guidonia: Giannetti se ne va a due avversaria sulla sinistra, la palla non è uscita interamente, sotto gli occhi di una tribuna intera
All’intervallo la Valle del Tevere va sull’1-0.
La ripresa – Al 1′ Mechilli manca l’impatto con la sfera da pochi passi. Lo stesso giocatore e Salvati provano dalla media distanza senza trovare la mira sperata. Il Guidonia prova a sistemarsi prima con una punta e due mezze ali poi, addirittura, a tre giocatori avanzati: ma è una tattica priva di costrutto e sostanza, perché la squadra di Ottavio Insogna continua a disperdere i palloni gettati in avanti, alla ricerca del giusto contropiede. Al 10′ cambia la giornata dell’arbitro Catallo: si perde un “mani” in fase di controllo durante la spinta offensiva di Fiorentini, 4 di casa, e la panchina del Guidonia salta giù, tutta assieme, perché con quell’irregolarità stava per diventare una situazione di grande insidia.
All’11’ ci sarebbe un rigore grosso come una casa, per la Valle del Tevere, ma la cosa passa tutto in subordine per merito di due dei tre protagonisti della singola azione: cross di Nocelli, uscita di pugno di Galassi che per saltare travolge rovinosamente Danieli commettendo fallo a pochi passi dalla porta. Il prezioso pallone finisce sul lato sinistro dell’area dove in mezza girata Giannetti tira di prima verso il 2-0, che non arriva per lo strepitoso riflesso di Galassi, che si rialza e produce un balzo eccezionale con cui riesce a alzare la sfera sopra la traversa. Al 13′ Catallo non ammonisce Ianzi per un plateale fallo su Giannetti, che, su punizione, manda la palla di pochissimo fuori. Una delle migliori partite stagionali, per il numero 10 di Stefano Scaricamazza. Ancora Giannetti tenta la soluzione personale al 14′, con un tiro a girare di destro che termina non di molto sul fondo. Al 20′ lo scatenato giocatore serve un pallone aureo per Danieli su cui commette fallo Brunetti, che andava espulso. Infatti il numero 9 locale si sarebbe trovato solo davanti al portiere: fin qui l’errore più grave. Ma la differenza tra la prima parte del signor Catallo e la seconda, ahinoi, non è terminata, per la delizia dei 300 spettatori intervenuti! Il penalty (20′) è segnato da Giannetti, con un gran tiro di destro a incrociare a mezza altezza. E adesso il Guidonia sente puzza di bruciato. Al 23′ Benedetti prova un gran tiro di esterno da 23 metri, che costringe alla parata in due tempi Piccarozzi. La replica: Giannetti-Danieli che, marcato bene, ha un impatto debole col pallone.
Al 34′ uno stupendo contropiede di Marinelli, che evita di cadere due volte dopo altrettanti falli subìti in corsa; il suo tiro sarà forte e centrale, quindi parato. Vittorini non è in grandissime condizioni ma contribuisce ai rapidi ribaltamenti di fronte. La benzina segna “arancione” da diversi minuti, in casa della Valle del Tevere, che nemmeno in panchina ha gente in condizioni di far cambiare marcia e passo ai biancoblu del presidente De Santis, lodevoli, davvero, per un’ora e spiccioli, in questa difficile rivincita. Segno è l’azione del 36′: Giuliani per Danieli che alza e di parecchio in mezza rovesciata, addirittura provata dal semicerchio dell’area di rigore!
Con il passare dei minuti qualche raro scampolo di luce dei giocatori più avanzati del Guidonia. Al 37′ Vittorini dalla destra si accentra con il piede sinistro e costringe Piccarozzi alla parata bassa, per neutralizzare un altro contropiede. Al 39′ gran tiro di Marinelli e risposta da campione, con un riflesso eccezionale, di Piccarozzi, che alza la palla in calcio d’angolo. Ci sarebbe, nel finale, un evidente calcio di rigore per il Guidonia, entrata in ritardo sullo sgusciante Vittorini, che ricorda, tuttavia, come si fa, a fare l’uomo-slalom, ma Catallo dimentica cosa sia l’assegnazione di una massima punizione, e pure il buon senso: nessuno avrebbe detto nulla, rete, e doppia sfida chiusa. Al 46′ corona il suo brutto secondo tempo fischiando un fallo a Danieli, dopo che ne aveva ricevuto uno il centravanti in casacca “orange”, che viene pure ammonito.
Nei tre minuti di recupero un’entrata bruttissima di Giuliani su un avversario merita il cartellino rosso e il resto lo deciderà il giudice sportivo. Ma non si sa bene cosa gli sia passato, per la testa. Un peccato, perché i suoi compagni di squadra, oggi, hanno meritato l’applauso, convinto, di tutta la squadra. Il nervosismo ce lo ha messo qualche giocatore, in un finale teso, oltre all’opera assai modesta di un arbitro che ha diretto due partite in una. La prima da grandi voti, la seconda da deconcentrato, distratto, assai modesto. Un peccato, pure per lui.
Il Guidonia va avanti, accompagnato da una parte dei dirigenti storici giallorossi, in testa Ascenzio Bernardini, fratello di Peppe, storico presidente tiburtino. Ma quanta evitabile sofferenza. Non si capisce perché a inizio ripresa la squadra provi una timida sistemazione con una punta centrale e due mezze punte che gli giravano intorno, per poi passare, di netto, a tre attaccanti, quando il problema esisteva in mezzo e sui lati. Che serva di lezione. Perché in finale ci vorrà una squadra più pronta e meno contratta. Sarà gara unico. Guidonia avvisato…
Per la Valle del Tevere la consapevolezza di aver accarezzato un’impresa che avrebbe fatto il giro di tutta l’informazione specializzata nel calcio dilettante, ben oltre i confini del Lazio. E’ mancata la condizione atletica, in una giornata più estiva che primaverile, per il sole che ha baciato lo splendido bosco di Forano. Per 60, anche 65′ minuti, fino al 2-0, la squadra di Stefano Scaricamazza ha dato lezione di grinta, di orgoglio, ha provato a giocare a calcio e, magari, in presenza di un arbitro più rigido, avrebbe presto giocato in superiorità numerica. Ma all’altezza del 25′ del secondo tempo un palese calo generale ha rallentato l’undici caro al presidente De Santis, lasciando l’iniziativa a chi ci provava, senza lucidità. Non vanno dimenticati i due impegni precedenti, nel girone B: l’insuccesso, forse ingeneroso, di Acquapendente (0-1), e la vittoria (2-0) contro il Ronciglione United, utile a blindare il terzo posto. Proprio per questo c’è da rituffarsi in campionato, per lottare anche nell’ottica della seconda piazza, da contendere al Montespaccato.
Massimiliano Cannalire
(si ringrazia per le fotografie DANILO D’AMICO)