Melchionna traccia la sua analisi senza abbandonandonarsi ad entusiasmi o lasciandosi andare a voli pindarici, magari suggeriti dal superbo filotto di vittorie, dal gioco spumeggiante della squadra, dalla menzione del Gaeta tra le favorite da parte della stampa. Per il tecnico calabrese esiste solo un obbiettivo, quello della salvezza
“ Vogliamo sicuramente continuare a stupire. Per farlo, come ho detto ieri ai ragazzi, dobbiamo ragionare partita per partita ed essere concentrati sia quando incontriamo squadre di prima fascia che squadre di seconda fascia. Così come abbiamo fatto ieri, essendo entrati decisi e determinati in campo contro una squadra che inevitabilmente schierava tutti gli effettivi nella propria metà campo. Non era facile superare uno schieramento tutto arretrato composto da cinque difensori, quattro centrocampisti ed un attaccante. Siamo comunque stati bravi ad avere la giusta pazienza e lucidità per poi mettere la partita sul piano che volevamo. E’ ovvio che se fosse entrato il pallone, mi riferisco alla traversa colpita al secondo minuto da Leccese avremmo senz’altro disputatoun tipo di gara diversa. Ma i ragazzi, ormai maturi hanno continuato a esprimere il loro gioco abituale, fatto di concetti a questo punto ben assimilati e quindi siamo riusciti a passare in vantaggio. Il rammarico è solo quello di aver subito il gol del pareggio sulla sola opportunità che loro hanno avuto, scaturito da un cross laterale e favorito dall’aver noi allentato la marcatura in area. E ciò non deve accadere in quanto ci alleniamo e siamo sempre preparati a marcare a uomo in questo tipo di situazioni e ad avere la necessaria attenzione. Il gol subito ci ha portato ad inizio ripresa ad essere ancora più determinati. Le due reti realizzate da Conte e da Mazza ci hanno quindi permesso di giocare sul velluto. A fine gara mi sono però molto arrabbiato con i ragazzi per la gestione del risultato. Non si può al novantesimo commettere una leggerezza come quella che ha causato il calcio di rigore e l’espulsione di un calciatore, che tra l’altro sta giocando bene e che essendo under, ci avrebbe fatto comodo a Morolo. Ho ripetuto alla squadra che le gare, anche quando si è sul doppio vantaggio vanno giocate fino al novantaquattresimo. Questo l’unico rimprovero che mi sono sentito di fare ieri ai ragazzi. Ora andiamo avanti e intanto siamo ad appena cinque punti dal nostro primo obbiettivo. Nessuno in assoluto avrebbe immaginato ad inizio stagione che alla prima giornata del girone di ritorno ci saremmo ritrovati ad una manciata di punti dal nostro primo obbiettivo, che è quello di una tranquilla salvezza. Una volta centrato tale obbiettivo, allora potremo giocare con maggiore serenità, divertendoci e cercare partita per partita di regalarci delle soddisfazioni. Soddisfazioni queste, che ogni volta dedichiamo ai nostri tanti sostenitori impossibilitati ad assistere alle nostre gare interne ed a ciò che di straordinario sta facendo la squadra. Per quanto riguarda l’incontro di domenica prossima a Morolo, sbaglia di grosso chi definisce semplice il nostro impegno. Basarsi sugli ultimi risultati della squadra ciociara è estremamente sbagliato. Si tratta infatti di sconfitte quasi tutte maturate attorno al novantesimo, come ieri in trasferta con la capolista Colleferro. Rispetto molto il Morolo, nelle cui fila giocano elementi di spessore quali Santarelli, Casalese, Colafranceschi e che a dicembre si è rafforzato con l’arrivo dell’attaccante Calcagni dal Cassino. Mi risulta dunque che sia una squadra in salute, che sta facendo bene, condannata solo dagli episodi. Noi però è ovvio siamo il Gaeta ed andremo lì per cercare il risultato, forti della consapevolezza che abbiamo di potercela giocare su ogni campo e con chiunque.”