C’è un volto nuovo in casa Lupa, un ragazzo dal viso pulito e dai modi gentili che si presenta al campo di allenamento con la borsa da calcio in una mano ed un ukulele (il tipico strumento musicale hawaiano) nell’altra. Sta imparando a suonarlo, e non ha rinunciato a portarlo con sé al momento di iniziare questa nuova avventura calcistica. Prima di iniziare questa breve intervista ti chiedi se capirà le tue domande, ma ci vuole un attimo a trovare la risposta. Perché Tanasiy Kosovan, esterno destro di attacco tutto mancino, è nato in Ucraina il 3 marzo 1995 ma da più di dieci anni ormai vive a Castelfranco Veneto, paesino in provincia di Treviso, dove ha iniziato a giocare a calcio dopo essersi trasferito in Italia insieme ai suoi genitori. E, oggi, arriva alla Lupa Castelli Romani per rilanciarsi dopo alcuni mesi difficili tra Vicenza e Varese, senza alcuna remora a salutare la serie B per mettersi alla prova in serie D.
“Sono arrivato alla Lupa per caso”, commenta Tanasiy, “perché a gennaio mi è stato proposto di provare in due diverse squadre di serie D e fin da subito non ho avuto dubbi, scegliendo di venire a Roma. Problemi a scendere di categoria non ne ho, e ci mancherebbe altro: arrivo qui con l’entusiasmo di un treno in corsa, con la voglia di spaccare tutto, perché sono reduce da quattro mesi non di certo positivi a Varese, dove ero arrivato con la prospettiva di giocare in prima squadra per poi ritrovarmi in Berretti. Nonostante tutto io ho continuato ad allenarmi assiduamente senza mai mollare, aspettando il momento in cui avrei potuto avere una nuova possibilità. Alla Lupa mi presento con l’umiltà giusta, orgoglioso e consapevole di quanto valgo, e so che questa è per me un’opportunità importante per rilanciarmi”.
Prima del Varese, una vita passata al Vicenza, con tutta la trafila del settore giovanile e l’arrivo in prima squadra. In estate, dopo il ritiro con la compagine allora allenata da Giovanni Lopez, l’addio. Nessuna polemica, per Kosovan, solo un po’ di amarezza per non essere riuscito a dimostrare pienamente il suo valore. “Avevo iniziato la stagione al Vicenza con la convinzione di poter essere importante, ma il mister ha dimostrato fin da subito di puntare tutto sui giocatori più esperti. Di conseguenza io, come altri giovani, ho trovato poco spazio, ed ho scelto di accettare la sfida del Varese. Non è andata come speravo, ma oggi sono pronto ad accettarne un’altra, di sfida, vincendola stavolta. Arrivo qui alla Lupa con la voglia di vivere un’esperienza nuova, in una città come Roma che sicuramente ha un grande fascino. Amo viaggiare e vedere posti nuovi, ma devo ammettere che a convincermi a restare non è stata di certo la città: già dopo il primo allenamento i compagni, il mister e l’aria che si respira in questa società mi hanno conquistato, e non ho avuto dubbi su quale sarebbe stata la decisione giusta da prendere. Ora, però, non vedo l’ora di scendere in campo e di dimostrare a tutti quello che valgo, aiutando la squadra a conquistare la Lega Pro”.