Cristiano Gagliarducci, ci vorrà un’altra Albalonga, rispetto a quella di domenica scorsa, battuta a Bellegra, come ha detto via radio Bruno Camerini in modo schietto e diretto: “Lo so. E’ stata una prestazione opaca: non siamo scesi proprio in campo. Non capisco per quale motivo perché li avevo visti pure bene, nello svolgimento del lavoro, durante la settimana che ha preceduto l’incontro. Mi è giunta come una sorpresa. E non mi piace pensare a scusanti o alibi o giustificazioni di ogni tipo, di fronte a una battuta d’arresto così evidente”.
Con la stessa sincerità dell’arrabbiato presidente, l’allenatore dice: “Il fatto di pensare alla Coppa può aver influito, come dice qualcuno? Per me è una cazzata perché le partite vanno giocate tutte, anche quando hai degli assenti. A maggior ragione se in panchina hai della qualità”.
Le due ipotesi, mister. Se va bene?
“Festeggiamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare, sia in campionato che al mercoledì. Sarà uno stimolo in più”.
Giochiamo alle “Sliding Doors”. Se va male?
Gagliarducci, con grande serenità, dice: “Se va male vediamo che succede. Rimarrebbe, è evidente, solo il campionato, a quel punto, e dovremo rimboccarci le maniche. E’ una partita persa, è una partita di calcio. Se uno perde non è che uno si possa ammazzare. L’impegno ci sarà e l’occasione è di rilievo. Ma ci vorrà un’altra Albalonga, per vincere la Coppa”.
Ad Albano Laziale attendono da 16 anni. L’ultima volta era il 6 gennaio 1999, e vinse la Castrense per 2-1 con doppietta di Bechini, in rete al 6′ e al 90′, con il momentaneo pareggio di Paris al quarto d’ora del primo tempo. Si giocava al “Tre Fontane”. Forse, un’altra storia.
Massimiliano Cannalire