calciolaziale.com

CIAO CALCIOLAZIALE, firmato MAX

 

Il commiato

Ciao, Calciolaziale!

Il direttore saluta con deferente rispetto i lettori, gli appassionati e i colleghi. Ripartirà con

un brand che farà riferimento a lui. Prende le redini il condirettore Tortolano

nell’anno del Frosinone in A e del tentativo di riscatto del Cassino

 

I due articoli sull’Ostiamare sono stato i miei ultimi pezzi da direttore di www.calciolaziale.com. Ho scelto un altro percorso professionale, un’altra strada, sempre con la testata Urano Sport, che possa mettere a frutto l’esperienza maturata prima da soli come www.sport-max.it, il primo nome del più antico sito dedicato al calcio dilettantistico laziale; poi in compagnia di un gruppo che ha inteso unire le forze con quelle mie e nostre, mettendo di fianco l’attività radiofonica a quella informatica. Che è stata la logica prosecuzione di quanto raccontato al sabato e alla domenica in diretta, e nei mercoledì di coppa.

Il percorso cominciato insieme nel 2007-2008 ha portato subito la grande innovazione, grazie a Paolo Nardi, di trasformare delle scolastiche tabelle in FTP (sistema oramai trascorso, per aggiornare i siti) coi risultati aggiornati mentre ero in studio, a moduli più moderni che il pubblico e i dirigenti dai campi, ma anche tanti appassionati da casa, hanno dimostrato di apprezzare e gradire. La radio e internet hanno viaggiato, così, di pari passo, e finita l’adrenalina della diretta, eravamo pronti ad aggiornare il sito praticamente con un panino e un caffè di fianco, e quando ci andava bene con un pranzo mandato a prendere.

In mezzo a questo periodo abbiamo festeggiato, nel 2010, il decennale di www.sport-max.it, e dopo altri quattro anni, di www.calciolaziale.com, due traguardi solo immaginabili, all’inizio della strada. La gente del calcio, il popolo che ci concede la preziosa fiducia e l’attenzione ogni volta che entro/entriamo in diretta, ancora una volta ha mostrato la stima e lo spirito, costruttivo, per farci migliorare. Il rimprovero che faccio a me stesso nel rapporto con la modernità, e solo a me stesso, è quello di non aver viaggiato nell’informatica con la velocità e le novità vissute in radio: questo sì. Avremmo potuto ottenere risultati migliori, ne sono convinto.

Ci sono stati momenti esaltanti, fatti di importanti notizie, come diversi anni fa con il caso-Pisoniano o nell’estate 2013 quando pubblicammo la clamorosa partenza, dopo quasi 14 anni, di Giampiero Guarracino da Tor di Quinto per andare alla Spal. Ed era una pista seguita con attenzione e raffinata pazienza. Ma una vicenda su tutte, la persona Max, il direttore e lo sportivo Massimiliano Cannalire, non l’avrebbero mai voluta scrivere: la prematura e dolorosissima dipartita per il Cielo di Paolo Testa. Quella è stata una botta tremenda per chiunque abbia conosciuto la persona, il suo valore, e il tecnico, simbolo di tante imprese costruite con rara umiltà e caparbietà, fin dalla scuola calcio, portando i suoi splendidi ragazzi ai trionfi con la Juniores!

La tappa più bella, senza dubbio, è stata, professionalmente, quella di diventare professionista nel 2013, al secondo tentativo nell’esame scritto, dopo la forte delusione dell’autunno del 2012. E in quel caso l’affetto di tantissima gente comune ha cancellato le telefonate fatte in qualche stanza del potere da un noto farabutto che non sarà mai abbastanza sanzionato, per le porcate commesse. Quello è stato un momento di grandissima gioia, vissuto consapevolmente che l’impegno non sarebbe mutato e nulla sarebbe cambiato, rispetto al Max di sempre.

Quando siamo usciti con qualche news prima del “giusto tempo” o pubblicando i referti del rumorosissimo Sora-Lupa Frascati, è inutile starci a girare intorno, abbiamo dato fastidio a una federazione distratta, appositamente distratta, e complice di quei mezzi di informazione che ha foraggiato, a tutti i livelli, dimenticando il rispetto che era stato dato nei momenti di difficoltà ai suoi esponenti. Uno su tutti: il caso Roma VIII-Lupa Frascati con gente già pronta a celebrare, dopo il deferimento, una ingenerosa e prematura uscita dal CR Lazio di Melchiorre Zarelli. Che poi, ben presto, sarebbe entrato nel girone dei “corti di memoria”: una (sua) occasione persa. Come in occasione del centenario del Comitato, quando oltre 20 anni di radiocronache non hanno avuto neppure una citazione. Ma i complimenti vanno a noi, la dote agli altri. Ha funzionato così, tutti questi anni. Si sono assunti pesanti ed evitabili responsabilità, nel nostro settore, i signori della federazione. Non abbiamo mai scritto per farci applaudire e quando ho in primis calcato la mano me ne sono preso oneri ed onori. Ma ci ho messo sempre la faccia, la determinazione in un settore violentato da noti mascalzoni e zozzoni travestiti da editori e “colleghi” trovando, di contro, quel grande fuoco sacro che ci porta, per amore dello sport, a raccontarlo come facciamo da anni. Ho e abbiamo impiegato i giusti attributi e quella parola che suona così: CREDIBILITA’. Anche sbagliando, ma onesti nel riconoscere le esagerazioni e gli errori. Perché così si fa, così ci è stato insegnato a casa, parrocchia e scuola, e così va fatto.

Questa sera esco da www.calciolaziale.com da direttore e da collaboratore che è già 14 agosto, dopo aver riflettuto per un’estate intera, e lascio il timone al condirettore Antonio Tortolano sapendo di cederlo in buone mani, a maggior ragione nell’anno del Frosinone in Serie A, per il collega che è di Cassino, a sua volta grande piazza chiamata al riscatto in Eccellenza.

Intorno alla metà di settembre aprirò, coi colleghi della Cooperativa Pianeta Urano, un sito che farà riferimento, nel nome, al mio brand, cercando di mettere a frutto un’immagine costruita in tanti anni di radio e di televisione. Il prossimo campionato, per me, nel mezzo marconiano, sarà il 30°. Uno stimolo in più per ripartire, con il computer, da 0.

Continuate a seguire www.calciolaziale.com con immutati affetto e passione. Grazie della cortese attenzione. Con riconoscenza,

Massimiliano Cannalire

P.S. = Un abbraccio a Paoletto Nardi, grande appassionato di calcio, che quando è stato avvisato della vicenda Chiappara-Ostiamare, con grande spirito di amicizia, mi ha chiesto, due volte: “Ce stai a ripensà?”. No, ma mi avrebbe fatto piacere vivere una situazione del genere.