Per il secondo anno consecutivo, al Manlio Scopigno si potranno ammirare ed applaudire le prestazioni di Daniele Crescenzo, versatile centrocampista che dopo una stagione da incorniciare al Rieti di Beoni cambia maglia, senza però spostarsi un granché. Il ventiduenne calciatore romano sceglie infatti la Lupa Castelli Romani per togliersi nuove soddisfazioni, dopo gli ultimi due anni ricchi di successi e sorrisi: prima la vittoria del campionato di serie D, poi la conquista dei play off con il Rieti di Beoni, in una stagione che nei ricordi di tutti i suoi protagonisti rimarrà indimenticabile. Oggi, Crescenzo è ufficialmente uno dei giocatori che compongono la rosa a disposizione di mister Galluzzo, e nonostante le tante offerte ricevute in estate non ha avuto dubbi nel fare la sua scelta:
“Ci sono tanti problemi nel calcio di oggi”, commenta Daniele Crescenzo, “e la Lupa ha dimostrato di volersi distinguere nel panorama attuale: questa è una società nuova, che in appena due anni di vita ha saputo fare le cose nel modo giusto, vincendo due campionati e andando avanti anche contro avversari più titolati grazie ad un progetto chiaro e concreto. Ho scelto di venire qui proprio per questo motivo, perché credo che le mie siano le stesse ambizioni della dirigenza e dei miei compagni. Dopo un paio di settimane di allenamenti con il gruppo, sono pienamente soddisfatto della decisione che ho preso: qui ho trovato un collettivo già affiatato, composto da tanti bravi ragazzi ancor prima che da ottimi calciatori, e sono convinto che questo potrà essere il nostro punto di forza. Dico questo perché lo scorso anno con il Rieti ho vissuto le stesse sensazioni sulla mia pelle: il gruppo, lo spirito di sacrificio che tutti mettevamo in ogni partita, la capacità di sorridere e di giocare con spensieratezza anche di fronte alle difficoltà che abbiamo incontrato (e sono state parecchie) ci hanno permesso di centrare un traguardo che in pochi si sarebbero anche solo immaginati. A quanto vedo, qui alla Lupa lo spirito è lo stesso, e il fatto che si riparta da un’ossatura ben radicata di giocatori che sono stati riconfermati potrà rappresentare un buon punto di partenza”.
Centrocampista con il vizio del gol, ormai il nome di Crescenzo sul tabellino dei marcatori non è più una sorpresa: inserimenti, gran botte da fuori area, supporto continuo agli attaccanti, il ventiduenne capitolino l’anno passato di reti ne ha segnate addirittura 15, contribuendo attivamente a portare la sua squadra alle fasi finali: “Fare gol è sempre bello, soprattutto se di mestiere non fai l’attaccante”, commenta Crescenzo. “A me piace farmi trovare sempre pronto, e per prima cosa cerco di svolgere bene il mio lavoro rispettando i dettami tattici del mister. Sicuramente la corsa e il movimento sono i miei punti di forza, ma quando arrivano anche i gol, tanto meglio!”.
Proprio grazie a queste caratteristiche, Crescenzo ha avuto appena tre anni fa la possibilità di indossare la maglia Azzurra, convocato nella Nazionale Under 18. Era il 2012. “Indossare la maglia della Nazionale regala ad un ragazzo che vive di calcio delle emozioni indescrivibili, che ancora oggi sono per me difficili da condividere. Ancora oggi quella rimane una delle esperienze più belle che io abbia vissuto nella mia carriera calcistica: con me in quella squadra c’erano giocatori che oggi sono arrivati a calcare palcoscenici prestigiosi, tra cui Goldaniga e De Col, e ammetto che vederli in serie A mi regala un sorriso, ma anche una speranza. Per quanto mi riguarda, sono pienamente soddisfatto di quello che ho fatto fino ad ora, sono ancora giovane e posso crescere tanto, continuando a lavorare per cercare di arrivare sempre più in alto”.
Cultura del lavoro e spirito di sacrificio: questi i dettami principali del Crescenzo-pensiero; non a caso, se gli chiedi qual è il suo modello di calciatore, lui non ha dubbi: in barba ai più blasonati centrocampisti nostrani, Crescenzo sceglie Matteo Brighi. “Mi piace pensare di ispirarmi a lui, perché è un tuttofare della mediana, un giocatore che è rimasto sempre umile, e che ha sempre lavorato a testa bassa per raggiungere obiettivi importanti. Credo che sia stato molto sottovalutato dal nostro calcio, ma per me rimane da sempre un modello”.
In chiusura, immancabile il messaggio per Rieti e tutti gli appassionati del calcio della zona: “I tifosi, seppur non numerosissimi, lo scorso anno hanno sempre seguito il Rieti con affetto e per questo meritano un grande applauso. Mi auguro che quest’anno si appassioneranno alle avventure della Lupa e ci supporteranno in questa importante esperienza in Lega Pro. Sicuramente Rieti è una piazza che merita di avere delle belle soddisfazioni, con uno stadio che può far invidia a molti degli impianti presenti sul territorio italiano. Personalmente sono molto felice di giocare al Manlio Scopigno per il secondo anno consecutivo, anche se con una società diversa. Conquistare Rieti e i reatini è uno degli obiettivi che dovremo porci in questa stagione: noi ci proveremo dando sempre il massimo, partita dopo partita, per dimostrare che non vogliamo essere una meteora in questa Lega Pro”.
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