Quello del freestyle è un fenomeno che sta prendendo piede in Italia in questi ultimi anni. E’ sempre più frequente vedere in televisione, negli stadi ed in strada ragazzi che prendendo spunto dalla breakdance offrono uno spettacolo incredibile con il pallone incollato al corpo.
Ci siamo allora chiesti se l’introduzione del freestyle nell’ambito della scuola calcio può essere o meno un aiuto alla crescita dei ragazzi. Per far questo abbiamo contattato la Polisportiva De Rossi di Roma che, prima in Italia, ha creduto in questo binomio ed ha realizzato una partnership con l’AIFC – Accademia Italiana calcio freestyle (http://www.aicf.it/).
Giorgio Quadrini, Presidente del De Rossi, ci spiega i motivi per i quali ha ritenuto interessante introdurre un allenamento al mese per tutti i giovani calciatori, dedicato a questa disciplina. Dominio della palla, equilibrio del corpo e coordinazione dei movimenti sono componenti fondamentali del bagaglio tecnico di un giocatore e per questo sono oggetto di allenamento fin dai primi anni di attività. Noi riteniamo che il freestyle, pur esasperando l’aspetto tecnico rispetto a quanto poi realmente è utile in campo, può essere un modo accattivante per far imparare ai ragazzi la tecnica, la sensibilità di piede e l’equilibrio del corpo. Imparare a controllare la palla, spostarla da un piede all’altro, controllarla di testa e palleggiare, aumenta la consapevolezza nei ragazzi di poter effettuare queste giocate anche in partita. Ovviamente una volta al mese non è molto, ma è un modo per suscitare curiosità nei giovani che poi possono continuare a provare i trick per conto proprio. Vedere quindi i bambini girare nel Centro Sportivo provando a fare l’orologio oppure a fermare la palla dietro il collo, ci da entusiasmo per continuare a percorrere questa strada.
Swann Ritossa dell’AIFC dal canto suo ci porta qualche numero. In media durante un allenamento della scuola calcio, il contatto con la palla è pari al 7%, mentre in un allenamento di freestyle la percentuale aumenta fino al 92%. Il nostro programma è strutturato per sviluppare l’equilibrio, l’agilità e la coordinazione, doti fondamentali nel calcio. Attraverso il freestyle si acquista consapevolezza di se nello spazio ed una alta capacità di concentrazione, fondamentale per portare a termine gli esercizi… ed inoltre tanta fantasia, attraverso la quale si possono inventare sempre nuovi trick e combo (sequenza di esercizi).
In Europa la prima società che ha sperimentato questo connubio è stata il Barcellona nel 2011, anno in cui siamo stati chiamati, come AIFC, a lavorare per un periodo di tempo con il settore giovanile. Inoltre sempre più Top Player si affidano ad insegnanti di freestyle per migliorare la loro tecnica, tra i più famosi ci sono Ronaldo, Neymar ed Ibrahimovic.
In un calcio sempre più tecnico e veloce, secondo noi la contaminazione del freestyle può far solo bene al mondo del calcio, ci piacerebbe sapere il vostro parere e la vostra esperienza da esperti o solo appassionati del gioco più bello del mondo.
Paolo Nardi