Dalla gara contro il Milan, in quel di “San Siro” quasi due mesi fa, si è inquadrata la nuova Lazio, quasi plasmata a piacimento di Simone Inzaghi. Se contro la compagine di Montella qualche spettro passato si è rivisto, dopo otto partite il vento è nettamente cambiato e gioca tutto in favore del tecnico piacentino. La Lazio ha trovato una propria fisionomia di gioco, di risultati e anche di immagine. Partiamo dall’ultimo elemento che prima della gara ha fatto da apripista ad una vittoria netta. “Noi con Voi” è l’iniziativa che Lazio ha promosso per aiutare le popolazioni colpite dal sisma di Accumoli ed Amatrice. Sono stati premiati i due sindaci dei paesi colpiti e prima della gara i bambini dei due centri si sono esibiti nel rettangolo verde dell’Olimpico con una partita sentita.
È la giornata dell’immagine anche per Stefan Radu che raggiunge le 200 presenze con i biancocelesti in una storia di rispetto nata nel 2008 con il consenso all’epoca di tutti. Poi c’e l’immagine sul campo di una squadra che smette di specchiarsi e ritorna operaia. Felipe Anderson ritorna a splendere e la Lazio ritrova un’arma in più in un 4-3-3 caro a Simone Inzaghi. Fuori De a Vrij per una botta in allenamento. Il Genoa è una squadra temibile ma nel primo tempo conclude poco ed nell’unica circostanza è bravo Strakosha a salvare il risultato con un’uscita senza sbavature. Tre gare da titolare con tante luci e pochissime ombre. Immobile solita punta centrale, con il solito Keita a dare da supporto dall’esterno. Wallace è il fulcro della difesa. Al 10 Felipe inventa una rete da manuale: botta al volo ad insaccarsi alla sinistra di Perin che non può nulla. Il Genoa impone il gioco, la Lazio è vigile.
Nella ripresa sale in cattedra l’agonismo fisico laziale. Il Genoa arretra il baricentro, Felipe Anderson e Keita sulle fasce fanno il bello è cattivo tempo, Parolo e Milinkovic macinano chilometri con Biglia a dettare il ritmo di gioco. Nel periodo migliore laziale però, al 10’ della ripresa, a sorpresa, il Genoa trova il pari: Ocampos parte da solo, si accentra al centro, nella circostanza Wallace non oppone grossa resistenza e il giocatore genoano batte Strakosha con un preciso tiro all’angolo destro. L’equilibrio dura poco perché e’ la giornata di Felipe Anderson e da una sua giocata nasce il rigore che Biglia siglerà per il 2-1. C’e fortuna anche per Wallace, a coronamento di un periodo felice nato dalla bell’e prestazione contro la Juve a siglare il 3-1 con un tocco in area su errato disimpegno di Ninkovic. Nel finale espulsione per Orban per condotta gravemente scorretta ed un palo dalla distanza. Diciotto punti nelle ultime otto partite. Numeri da capogiro anche in chiave Europa. Un forte segnale è stato lanciato.
Mirko Cervelli