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Doppio Insigne lezione ad Inzaghi

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Una notte per pensare in grande e cercare di diventare grande. Con mezza Europa in tasca visto lo scivolone grossolano dell’ Inter a Crotone, il mezzo passo falso dell’ Atalanta con il solo Milan vittorioso nella giornata odierna, la gara in notturna contro il Napoli, per certi versi, potrebbe anche essere giocata con la testa sgombra da alcuni pensieri. Il lavoro di Inzaghi ha portato i frutti nella giornata di martedì con una sconfitta indolore a suggellare in maniera inequivocabile il passaggio in finale della Coppa Italia. Un risultato che ha il doppio sapore dolce della vittoria dato che, con la Juventus in finale è ad un passo dalla conquista dello scudetto, la Supercoppa Italiana verrà disputata molto probabilmente da queste due squadre. Rivincita? Bis? Solamente il tempo dirà come stanno le cose. Sul campo c’e una gara da giocare. Da una parte, appunto, la più bella sorpresa del campionato insieme all’ Atalanta e dall’ altra la splendida realtà partenopea che da qualche anno è alla ribalta nelle prime posizioni di campionato. Lotito – De Laurentis due presidenti simili quanto diametralmente opposti nell’ottica di diverse cose. Losito ha azzeccato tutto in questa stagione, Tare sembra “ Nostradamus” che in silenzio sorride sotto i baffi per un mercato ponderato ed azzeccato che sta portando frutti e tanti denari, prima di guardarsi altrove e lasciare da vincente. Rivalutare un Immobile in una piazza storica è opera solo di chi è lungimirante negli investimenti. Stavolta non solo Ciro ma anche uno staff che parte dalla comunicazione per terminare a quel Patric dimenticato da Pioli e che Inzaghi ha saputo rivalutare, rimotivare. 368 giorni dopo il derby sciagurato che costo’ la panchina a Pioli è proprio quel Pioli potrebbe ammortizzare, da Milano, nel caos generale, una eventuale sconfitta con il Napoli.
Senza Biglia, Lulic, De Vrij ed il solito Marchetti, Inzaghi deve fare necessità virtù. Dentro Murgia con Bastos e Wallace coppia centrale. Sulla fascia fiducia a Lukaku con Milinkovic e Anderson ad agire per l’unica punta Immobile. 3-4-2-1 di necessità che trova le prime difficoltà con le verticalizzazione tra Mertens, Insigne, Hamsik. Il Napoli è una geometria in campo, frutto del lavoro di Sarri che cerca di trovare la perfezione non tralasciando nulla al caso. Koulibaly giganteggia su Immobile, altro figlio di Napoli emigrato troppo presto, rendendo vano qualsiasi sortita laziale. Mertens in chiusura di tempo verticalizza su Callejon che deve solo allungare il piede e mettere dentro per il vantaggio meritato partenopeo. La ripresa cambia al suono di Keita ma dopo il raddoppio di Insigne che beffa Bastos e Strakosha a guardarsi reciprocamente sul cosa fare su una palla in area. Il senegalese cambia musica, Immobile rifiorisce e la Lazio gira. Reina salva tutto quello che c’e da salvare ma la sfera non oltrepassa la linea bianca di porta. Giallo a Lukaku per simulazione e a Milinkovic per proteste. Nei quattro minuti di recupero c’è spazio per la doppietta di Insigne che parte dalla propria metà campo e segna, una delle tante metriche di gioco espresse dal calcio di Sarri, il dopo è solo finale. Secondo esame rimandato per Simone Inzaghi ma stavolta, come contro la Roma, un appello a vuoto in attesa di altre riconferme dopo un grande lavoro iniziale.

Mirko Cervelli

Foto di Emanuele Gambino

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