La stagione del Palestrina (e dell’Eccellenza laziale) si è conclusa con ogni probabilità lo scorso primo marzo con il successo interno contro il Casal Barriera e il terzo posto in classifica nel girone B a un solo punto dal Gaeta e a otto dalla capolista Ausonia. L’ennesima stagione di grandi sforzi da parte del patron Augusto Cristofari che con notevole caparbietà è riuscito a riportare il club prenestino dalla Terza categoria fino ad un passo dalla serie D nel giro di pochi anni.
“Sono convinto che la squadra avrebbe avuto tutte le possibilità di giocarsi almeno il secondo posto e quindi l’accesso ai play off anche grazie al rientro di due giocatori fondamentali in mezzo al campo come Fiorentini e mio figlio Giovanni, ma lo stop era inevitabile. La ripresa? Credo che ormai questa stagione vada considerata chiusa, speriamo di poter riprendere a settembre con un’attività regolare” dice il massimo dirigente del Palestrina che poi parla anche del “destino” di questo campionato.
“Credo che il comitato arriverà alla inevitabile soluzione di azzerare i risultati, d’altronde i tornei non si sono conclusi e non c’erano né promozioni né retrocessioni già acquisite. Forse si potrebbe pensare a dei play off e play out a settembre, ma con le rose rinnovate rispetto a quelle di quest’anno avrebbe poco senso”.
L’interruzione ha rappresentato una doppia beffa per il Palestrina che stava per festeggiare pure la sospiratissima riapertura del campo sportivo, una delle “spine” che ha condizionato il lavoro di Cristofari negli ultimi anni. “E’ vero, le ultime pratiche erano molto vicine dall’essere espletate”.
Il patron prova a immaginare la ripartenza del suo club: “L’anno prossimo ci saranno problemi per diverse società nell’espletare le pratiche dell’iscrizione. Credo che lo Stato dovrebbe quantomeno dare un contributo alle federazioni per sostenere le associazioni sportive. Noi ripartiremo con un progetto inevitabilmente diverso e cercando di fare una squadra divertente, senza dimenticare la delicatissima situazione economica italiana. Anche perché il problema del Coronavirus potrebbe riproporsi nel prossimo autunno e quindi ci potrebbe essere sempre il rischio di un nuovo blocco dei campionati: chi tutelerebbe i nostri investimenti?”. La chiusura è sulle posizioni del tecnico Stefano Scaricamazza e del direttore sportivo Francesco Pistolesi: “Hanno piena fiducia da parte mia perché sono due ottimi professionisti, ma è chiaro che dovremo ragionare sui nuovi programmi della società”.