Fede, coraggio, immaginazione. Tanta polvere magica scorre ancora nella clessidra di un tempo che per lui sembra non fermarsi mai quando disegna le strategie per la passione di una vita: il calcio. Bruno Mizzoni-Isola Liri sarà il binomio anche nel film colorato di bianco e rosso del campionato 2020/2021.
Il valore aggiunto del club della città delle Cascate punterà a valorizzare la categoria etnica dei giovani talentuosi, perché è a loro che lo Special One del Nazareth vuole affidare le chiavi della squadra. Un pensatore senza dogmi, insieme al suo confermatissimo vice, Davide Pesce, Mizzoni è fatto così: cambia, sterza, inventa. Ama sperimentare e con il presidente Luca Bruno e lo staff dirigenziale ha trovato ulteriori stimoli e motivazioni per scrivere un nuovo capitolo di questa avventura:
“Il progetto continua secondo gli ideali che la società ci chiede di perseguire e raggiungere. È giusto che come i ragazzi ambiscano ad arrivare in prima squadra, anche gli allenatori possano nutrire e coltivare questo obiettivo di allenare la squadra che rappresenta una città intera. Quanto prima ci sarà il passaggio di testimone”.
Bruno Mizzoni è uno di poche parole, preferisce lasciare giudizi, opinioni, verdetti al campo, ma la sua filosofia di calcio resta inossidabile: “Ci divertiremo a prescindere dal girone di appartenenza nel campionato che verrà. Il nostro proposito sarà sempre di arrivare a creare un ambiente Isola Liri che si basi sui giovani locali, come si faceva tanti anni fa. Facciamo un passo indietro, ricominciamo dagli anni ’60 e ’70 perché a volte non sempre si possono fare passi in avanti. Esistono dei limiti, oltre i quali bisogna fermarsi e guardarsi attorno. Noi stiamo cercando di arrivare non so dove: questo ce lo diranno i ragazzi, i giovani che stiamo formando, crescendo ci diranno il livello e la categoria che l’Isola Liri può fare”.