Per dar vita a quello che sarà un rocambolesco pareggio sotto i riflettori del De Rossi, mister Ruperto adotta un 4-3-3 mentre i padroni di casa di mister Naclerio utilizzano un inedito 4-3-1-2.
La gara da luogo ad un primo tempo piuttosto combattuto e tutto sommato in equilibrio, che vede i blaugrana passare in vantaggio ad inizio partita per merito di Conte. Il giovane attaccante insacca facilmente a rete di piatto da dentro l’area piccola, raccogliendo una palla che proviene da uno spiovente dalla trequarti e che coglie impreparata la difesa del De Rossi.
L’incontro sembra volgere al meglio per gli ospiti anche perché i tentativi di reazione dei padroni di casa si infrangono sulla ben organizzata fase difensiva degli ospiti.
Nella seconda metà del primo tempo però le sortite offensive della squadra di casa si fanno sempre più veementi e si concretizzano allo scadere dei 40 minuti, quando Andreoli viene atterrato in area dal portiere e il direttore di gara non può che assegnare il penalty per i padroni di casa.
Sul dischetto si presenta De Luca che riporta in equilibrio la gara con un potente destro centrale a mezza altezza.
Inizia la ripresa e, dopo pochi minuti, un incursione in area di Castellanos provoca l’assegnazione della massima punizione che De Luca trasforma di nuovo con freddezza portando in vantaggio la Polisportiva De Rossi. La reazione della Vigor, ulteriormente alimentata dalla girandola di cambi, non si fa attendere e viene finalizzata al 61′, col terzo calcio di rigore assegnato dal direttore di gara, per un fallo a seguito di insistita azione in area degli ospiti.
La trasformazione avviene per merito del subentrato Di Francesco che spiazza il portiere e riporta l’incontro in equilibrio fino alla fine.
Partita molto combattuta ed a tratti aspra, tenuta in pugno con difficoltà dal direttore di gara.
De Rossi che riprende la marcia dopo due battute d’arresto consecutive e Vigor Perconti che si allontana dalle due capoliste ormai in fuga macchiando il primato difensivo con le due reti subite.
Nota di merito per i due rigoristi che, in un periodo di avare soddisfazioni nazionali, trasformano la massima punizione in modo esemplare.
Alessandro Giannangeli