Si è svolta sabato 12 settembre 2015 la presentazione ufficiale della Scuola Calcio: un pomeriggio dedicato all’esposizione del progetto, che finalmente in questa stagione sportiva ha preso anima e vita. Dopo un anno di transizione come quello passato, un anno difficile, ma di studio e di impegno, il CreCas Città di Palombara ha gettato le basi e costruito i pilastri per l’attività di base dedicata ai più piccoli. I bambini saranno i veri protagonisti: il “G. Torlonia” di Palombara sarà luogo di condivisione, socializzazione, crescita, divertimento. Nell’Open Day, terminato con dei giochi che hanno coinvolto i giovani rossoblù e un Nutella Party, numerosi gli interventi, a partire da quello di Antonio Farini, osservatore dell’Empoli F.C. nella regione Lazio: “Dovremo essere bravi, con il tempo, a creare i presupposti per una Scuola Calcio valida: c’è bisogno di passione, di serietà, collaborazione dei genitori. Si sono sicuramente creati i presupposti per un’affiliazione con L’Empoli Calcio”.
A spiegare gli obiettivi della Scuola Calcio è il Responsabile Tecnico Angelo Bassotti: “Questo è il primo anno per noi: iniziamo un percorso nuovo; gli obiettivi sono semplici, ma chiari. Il progetto ha due ramificazioni: la parte tecnica e motoria e la parte sociale, perché il calcio è uno sport in cui ‘uno su mille ce la fa’ e la cosa importante è lo stare insieme, il socializzare, il divertirsi e imparare le regole del gioco e anche quelle della vita. Il nostro staff si compone di 10/12 allenatori ed è supportato da una nutrizionista e una psicologa; ogni gruppo di lavoro – continua – avrà a disposizione almeno due tecnici, poi incrementeremo l’organico: stiamo facendo anche una scuola di formazione interna, dove i tecnici possano imparare l’insegnamento anche con l’aiuto della psicologa, che spiegherà il rapporto tra bambini, genitori e allenatori. Gli allenamenti si svolgeranno sempre il martedì e il giovedì dalle 17:30 alle 19”.
Parola, poi, al Responsabile dell’attività motoria Fabio Tarricone, istruttore tecnico federale e fisioterapista: “L’idea è quello di creare un modello tutto nostro, un modello incentrato sulla socializzazione, sul rispetto delle regole e su un allenamento funzionale: allenare la testa e poi le gambe. Insieme all’equipe abbiamo creato una programmazione basata su degli obiettivi tecnici, tattici e fisici e gli allenatori nel corso dell’anno andranno a lavorare su questo; quando sono stato chiamato – confessa – il progetto mi è sembrato subito valido e da parte mia c’è molto entusiasmo, come da parte di tutti”.
La Scuola Calcio ha voluto, inoltre, dare delle garanzie alle famiglie, inserendo all’interno del progetto due figure importanti, che saranno sempre a disposizioni nel corso dell’anno: le Dottoresse Federica Piano, nutrizionista sportiva, e Letizia Gilardi, psicologa infantile. “Insieme ai genitori capiremo quali sono i cibi da consumare durante il periodo degli allenamenti e delle partite, e quali sono gli alimenti da eliminare o evitare – spiega la Dottoressa Piano -. Faremo un percorso per avvicinare i bambini ai cibi che non preferiscono: l’idea è quella di lavorare con la food art, quindi creare dei disegni con il cibo, e con delle tabelle sensoriali, proprio perché non mangiamo solo con la bocca, ma con gli altri sensi”. “Il mio intento e quello del CreCas – spiega la Dottoressa Piano – è quello di unire il gioco del calcio ad un’esperienza di vita e di crescita. Introdurre lo sport nella vita del bambino è fondamentale perché attraverso esso può familiarizzare con se stesso. Fare sport, però, non è fine a se stesso: chi si occupa di bambini e di dar loro una formazione deve guardare alla completezza di indicazioni che vanno dall’aspetto motorio e fisico, i quali vanno uniti all’educazione alla vita, che va invece dall’aspetto nutrizionale a quello relazionale. Imparare a giocare significa imparare a confrontarsi con la vita: sperimentrasi all’interno di un’attività di gioco significa imparare a rispettare se stessi e gli altri, imparare delle regole di gioco e di vita. Quello che noi dobbiamo fare è sostenerli sempre in questo cammino: non esiste il bambino bravo e quello meno bravo, non esiste la squadra più forte e quella meno forte, ci deve essere una comunione di intenti che vada verso la motivazione continua di questi bambini, che sono tutti bravi nella loro unicità; ognuno di loro – conclude – è unico e tale deve rimanere”.
Dopo gli stage e l’Open Day, possono partire le attività sul campo: l’appuntamento è martedì, al Torlonia di Palombara, alle 17:30. Benvenuta, Scuola Calcio!