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Vis Artena: “Vittoria dedicata a chi ci tira i piedi”

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La Vis Artena bissa. Dopo il successo di Anzio, la squadra di mister Granieri ha battuto per 3-2 l’Itri centrando la sua prima vittoria davanti al pubblico del Comunale. Dopo le prime due gare senza gol, gli attaccanti della Vis Artena si sono sbloccati: prima il sigillo di Scacchetti su calcio di rigore (per il momentaneo 1-1), poi la perla di Giuseppe Monaco di Monaco per il sorpasso e infine il sigillo di Castellano prima del 3-2 ospite.

«E’ stata un’ottima prestazione – dice Monaco di Monaco – e personalmente ero convinto che avremmo vinto la partita anche quando siamo andati sotto perché vedevo come si esprimeva la squadra. Un po’ di timore l’ho avuto nel finale, dopo il gol del 3-2: ecco, lì abbiamo sbagliato perché sul 3-1 e con un uomo in più la partita dev’essere finita. Questa bella vittoria la dedichiamo alla nostra gente che è venuta nuovamente in massa al campo, ma anche a quelli che ci “tirano i piedi” che sono la nostra forza: noi guardiamo per la nostra strada e andiamo avanti».

Molto significativa anche la dedica per il gol dell’attaccante al secondo anno di Vis Artena. «A tutto il gruppo e al nostro ambiente, in particolare ai compagni d’attacco come mio fratello Mario e Bobo Salvagni che stanno giocando di meno in questo periodo».

A proposito di attaccanti, la Vis Artena ha cambiato modulo rispetto alla prima gara col Lariano.

«Ora giochiamo con un 4-2-3-1 e il mister mi impiega da punta. Devo dire che è una posizione che mi piace di più – spiega Monaco di Monaco -, ma quest’anno dobbiamo avere ben chiaro in testa che bisogna giocare dove serve al gruppo».

La testa della Vis Artena è già proiettata alla gara di domenica sul campo del Pomezia. «Sono una squadra ostica, allenata da un allenatore espertissimo che sa il fatto suo. Vorrei però ricordare la frase di un mio vecchio allenatore, Carannante, che mi diceva: “se noi ingraniamo la chiave, la porta si apre”. Come a dire che se giochiamo come sappiamo, è molto dura per gli altri. Speriamo – conclude Monaco di Monaco – di dimostrare di poter essere una squadra da vertice».

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