Entusiasmarsi per la vittoria in campionato in vista dell’Europa League è uno degli errori più grossolani che si possano commettere in questo momento. La Lazio in campionato gioca male, non ha più obiettivi ed è sempre lontana dall’affetto della sua gente. Tre elementi pesanti come il piombo che la dirigenza non deve sottovalutare. Caricare l’ambiente da parte degli addetti ai lavori servirebbe solo ad eventuali introiti per le casse della società e per non rimediare l’ennesima figura in un panorama europeo sempre più scarno di squadre italiane.
Oltre i confini nazionali la squadra di Pioli ha brillato ottenendo solo vittorie e pareggi. Il sorteggio ha messo davanti un’altra squadra che ha compiuto lo stesso percorso dei romani non avendo mai perso. L’andata finì in parità, si aspetta il ritorno. Oltre l’ottavo, però, c’è un percorso iniziato con squadre di medio – basso livello. Quelle compagini che hanno consentito la vittoria del girone di competenza con l’approdo alla doppia sfida con i cechi e dopo aver battuto una squadra in default come il Galatasaray. Doppio Klose, la Lazio va. Battuta un’Atalanta che ha mollato solamente all’ultimo e lontana parente di quella vista all’andata dove il “Papu” Gomez fece una magia nella ripresa incanalando i tre punti verso la “dea”.
Il ritorno è tutta un’altra storia, con i bergamaschi che faticano a trovare punti e continuità di gioco. Per Reja una sconfitta quasi indolore viste le concomitanti sconfitta alla lotta salvezza delle altre pretendenti, con il solo Carpi uscito vincente dalla sfida contro il Frosinone ma che ha rimesso tutto in discussione in vista del rush finale. Pioli sbaglia ancora una volta il primo tempo con la variante delle reti subite nel primo quarto d’ora. Si rivede Kishna, altra scommessa ad decifrare scuola Raiola, spazio in difesa ai rincalzi come Braafheid a fare coppia con Mauricio al centro. L’Atalanta affonda in un paio di occasione senza trovare il guizzo giusto con Pinilla e D’Alessandro. Nel secondo tempo Pioli azzecca la mossa Keita e il giocatore senegalese mostra subito la differenza vivacizzando la manovra offensiva dei laziali. Mauri avvia l’azione del vantaggio per Miro Klose che a porta vuota mette dentro. Poco dopo è Felipe Anderson ad involarsi a rete e a servire nuovamente Klose per il 2-0 finale.
Tre punti che non servono praticamente a nulla. Un gioco nullo, una squadra nel limbo che gioca solo un tempo ed un impegno di Europa League da brividi qualora non si dovesse superare il turno. Nel limbo, come da sempre contraddistingue questa formazione da inizio campionato.
Mirko Cervelli