Incontriamo Mister Naclerio al campo dopo aver terminato gli allenamenti. È lì insieme al suo secondo Mister Ducci a pensare alla partita di domani con la Lodigiani, un match importante che può fare da spartiacque alla stagione del De Rossi, una delle sorprese di questo inizio di campionato.
Il Mister vanta già una buona esperienza nei campionati regionali, ma è alla sua prima esperienza in Élite, un’esperienza nella quale si è calato con entusiasmo e con la voglia di coniugare la crescita dei ragazzi con il raggiungimento dei risultati.
Del De Rossi si dice che è molto difficile da battere, quali sono secondo lei i motivi? La squadra è per la maggior parte composta da ragazzi provenienti dalla nostra scuola calcio, un gruppo di amici che in campo si aiuta per raggiungere l’obiettivo comune. Per noi parte tutto da lì, poi chiaramente c’è la tattica, la qualità dei giocatori, la società che sentiamo vicina e che ci stimola a fare sempre meglio. Per questo voglio ringraziare il Direttore Generale Quadrini, il responsabile tecnico dell’agonistica Proietto, il responsabile area portieri Fara, il Responsabile organizzativo Cosentino ed il preparatore atletico Iacurto.
Quanto pensa sia importante il fattore campo nei risultati ottenuti fino ad ora? In realtà i punti sono equamente divisi tra partite in casa ed in trasferta, ma certo incontrare le squadre di vertice in un campo di dimensioni leggermente ridotte ci ha aiutato a metterle in difficoltà. Tra le squadre affrontate fino ad ora quella che mi ha impressionato di più è l’Accademia calcio Roma che, secondo me, lotterà fino alla fine per aggiudicarsi il titolo regionale.
C’è una partita che le piacerebbe giocare di nuovo? Sicuramente quella con il Cassino. Abbiamo peccato d’inesperienza, preparando la partita non al meglio, siamo entrati in campo con la mentalità sbagliata e non siamo stati in grado di cambiare in corsa, andando incontro ad una brutta sconfitta. Di contro il sabato successivo, in svantaggio dopo pochi minuti contro la Vigor, abbiamo dimostrato carattere andando a pareggiare la partita meritatamente.
Quali obiettivi può raggiungere la sua squadra? Essendo alla prima esperienza nel campionato d’elite, chiaramente la salvezza è l’obiettivo principale. Tra l’altro quella del 2006 è un’annata molto sfortunata perché non ha mai potuto terminare un campionato di agonistica per i motivi noti. Nel precampionato ci siamo concentrati sulla costruzione della squadra evitando amichevoli troppo impegnative che avrebbero potuto, in caso di risultati negativi, togliere sicurezze ai nostri ragazzi. L’avvio positivo di campionato ci ha poi dato la consapevolezza di poterci stare in questa categoria e da allora abbiamo cominciato a guardare avanti a noi nella classifica, non dimenticando ogni tanto di guardarci indietro.
Dall’esterno si capisce che c’è un rapporto molto forte tra lei ed il suo staff, ce lo conferma? Certamente. Con Mister Ducci siamo in perfetta sintonia, lui è molto bravo nel parlare con i ragazzi e nel leggere le situazioni di gioco in partita. Durante gli ottanta minuti ci confrontiamo spesso sugli accorgimenti da adottare nelle varie fasi di gioco e spesso lascio a lui il compito di trasferire ai ragazzi le direttive. Molto importante è anche il lavoro dei nostri Dirigenti Massimiliani e Vendetti che sia in settimana, sia durante la partita sono attenti ai comportamenti dei giocatori consigliandoli per il meglio… qualche volta si fanno prendere dal pathos della partita e devo essere io a calmarli, però sono una presenza insostituibile.
Più che di un’intervista si è trattato di una piacevole chiacchierata con un Mister molto competente con grande voglia di imparare e di portare i ragazzi più in alto possibile. La sensazione è che tutti il gruppo degli under 16 del De Rossi, giocatori e dirigenti, stia vivendo con grande entusiasmo questa esperienza e che, passo dopo passo, stia acquisendo consapevolezza dei propri mezzi.
Paolo Nardi