Il volo di Sergio
amico educato
Nella notte tra il 12 e il 13 gennaio ha concluso la sua esperienza
terrena un grande personaggio del settore arbitrale. Prima in
campo poi tra Roma 1 e il Comitato Regionale Lazio, ha lasciato
una traccia di grande rispetto e discrezione, ricevendo altrettanta considerazione
Sapere, di notte, all’una e trentadue minuti, che una persona educata, se ne è andata, fa male. Perché riguarda una persona che ha fatto dei buoni propositi la maniera per andare d’accordo con il prossimo. Ma ti induce al pensiero delle diverse risate e battute, ai momenti seri e a quelli goliardici che sono trascorsi. Apprendo da un collega e dal sito della sezione degli arbitri di calcio Roma 1, la “Generoso Dattilo”, che Sergio Bonolis non c’è più. Uomo presente su una miriade di campi, in tante, tantissime manifestazioni, nella notte tra il 12 e il 13 gennaio, è passato dall’altra parte.
Rispettoso, riservato, buono di animo e, all’occorrenza, incline a una battuta capace di sdrammatizzare, Sergio è stato prima protagonista sul campo, con la grande passione dell’arbitraggio delle partite di calcio, poi in qualità di dirigente del settore arbitrale, dalla vita sezionale con Roma 1 fino all’istituzione federale regionale.
Sergio si è costruito la considerazione, la stima delle persone, sulle tribune, agli ingressi dei campi di calcio, nella sezione di Roma 1, presso il Comitato Regionale Lazio della F.I.G.C., durante ogni tipo di torneo, per la sua discrezione, per la sua gentilezza, e per quella fiera maniera di dire, senza alzare la voce, ciò che pensava, pur se in contrasto con un amico o un cordiale conoscente. Non ho mai sentito Sergio alzare la voce, in tanti anni, ma anzi ne ho apprezzato quel tatto, quella sensibilità, nel dare un suggerimento. E, da appartenente alla vecchia scuola, se il consiglio non era richiesto, non si sarebbe mai permesso di salire sullo scranno del “maestrino dalla penna rossa”. E sicché ne ha visti passare, di giovani sbarbatelli, tra gli arbitri delle tante generazioni che l’hanno conosciuto, tra i quali in tanti si sono abbeverate alla fonte della sua esperienza.
Una persona dotata delle migliori cose di quell’educazione che si riceveva dai genitori di un tempo: Sergio era del 1939, si è spento a 74 anni, e da qualche anno alcuni dolorini erano usciti fuori; il che ne aveva ridotto sensibilmente la presenza sui campi. Perché Sergio era così. Pure quando c’era non si vedeva, non si sentiva, magari ne ascoltavi quell’allegra risata, che condivideva con quelli che ne apprezzavano l’allegra ironia, lo stare in compagnia.
La sezione A.I.A. Roma 1 e una regione intera hanno avuto la sorte sul piano umano, etico e professionale, di disporre di un amico, anzi di un AMICO, corretto e non indiscreto. E’ stato per ben 54 anni tesserato, fin da quando la sede era in via degli Astalli, avendo frequentato lui giganti del settore arbitrale come Antonio Sbardella o Giuliano Acernese, altra persona dotata di serenità, nel rapportarsi con gli altri; una generazione, pure quella, che ha dato tantissimo, a quelle più verdi, più giovani.
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Questo il ricordo commosso degli associati di Roma 1 sul sito sezionale:
“Nella notte del 12 gennaio si è spento Sergio Bonolis, figura di inestimabile valore e bontà d’animo che per 54 anni ha lasciato un segno indelebile nell’Associazione e nella Sezione di Roma, la sua seconda casa che non lo ha mai lasciato solo, e che l’ha sempre accolto con gli onori che un uomo così importante ha meritato.
Nato a Roma nel 1939, Sergio ha calcato migliaia di campi in numerose categorie, ricoprendo in seguito cariche in seno al Consiglio Direttivo Sezionale e al Comitato Regionale Arbitri, dopo aver raggiunto la qualifica di Benemerito nel 1987.
Ci lascia un grande pezzo di storia della nostra Sezione, un sorriso e un calore che per tanti era segno di conforto e di coinvolgimento per l’attività arbitrale.
E’ stato un punto di riferimento per tante generazioni di arbitri di Roma e non solo. Un ritratto di vitalità e di amore per l’AIA, esempio da ricordare e seguire.
Il Presidente Roberto Bonardo, il Consiglio Direttivo Sezionale e tutti gli associati di Roma 1 si stringono intorno alla famiglia del caro Sergio in un profondo cordoglio”.
CIAO SERGIO!
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Già, Sergio ha salutato tutti, di notte, senza fare rumore. Come ha sempre vissuto, nel modo in cui si è guadagnato il bene che tantissime persone gli hanno saputo indirizzare. Contraccambiando con un sorriso e con quel pudore umanamente profondo, quando chiamato per ricevere un premio.
Da questo grande, silente, spesso esempio, in tanti, dobbiamo ripartire.
Ciao Sergio! E se per una volta domattina mi scapperà della spontanea e non contenuta commozione, per una volta cerca di capirmi, di comprenderci. Quando uno resta nel cuore per essere stato umano, accade ciò.
Massimiliano Cannalire
L’ULTIMO SALUTO A SERGIO NELLA MATTINATA DI MARTEDI’ 14
ALLA CHIESA ROMANA DI SANTA MARIA MEDIATRICE 24, ALLE ORE 11.30.
La foto è tratta dal sito della sezione A.I.A. Roma 1.
claudio
14 gennaio 2014 at 18:14
Un gran bell’articolo Max….