Domenica contro il Pomezia è arrivata la decima vittoria consecutiva della Lupa Castelli Romani, la sedicesima totale su 19 gare disputate. Una vittoria che ha portato in dote ai castellani non solo altri 3 punti in classifica, ma anche la consapevolezza di aver costruito e cementato un gruppo di uomini veri, capaci di venir fuori anche dalle situazioni più difficili. Perché quella dell’8 settembre è stata una gara difficile, sofferta, sudata, che la Lupa ha faticato più del solito a far sua grazie ai meriti degli avversari, messi in campo in maniera attenta e ordinata da Persia, che hanno dimostrato ancora una volta che la strada verso la vittoria finale è ancora lunga e impegnativa. Lo sa bene Emanuele Mancini, capitano e vero cervello della Lupa, autore di uno dei due gol con cui la sua squadra ha steso il Pomezia, che al termine della partita ha dichiarato: “Leggendo i giornali e ascoltando la tv, sembra come se avessimo già vinto il campionato, ma noi sappiamo bene che non è così, e che ci sarà da lottare fino alla fine. D’altronde, anche domenica abbiamo dimostrato che questa squadra è matura, e sa affrontare tutti i tipi di partita. Sono soddisfatto perché siamo stati molto intelligenti, non abbiamo mai perso la testa né affrettato le cose, facendo girare la palla finché non abbiamo trovato il gol del 2-1. Il Pomezia è molto organizzato, e dopo aver trovato il pareggio su un calcio d’angolo ha chiuso tutti gli spazi, rendendo difficile la costruzione del gioco. Per tutti questi motivi, quella di domenica è stata una vittoria ancor più importante”. Perché se la squadra di Persia ha dimostrato fin da subito le sue intenzioni, schierando due terzini di ruolo sugli esterni e marcando praticamente a uomo le fonti del gioco castellano, la Lupa ha saputo rispondere con pazienza e intelligenza. Così, anche se per una volta non è andato in rete Renan Pippi, ci hanno pensato Mancini – al suo quarto sigillo in campionato dopo i due gol di Lariano e quello di Cisterna – e Fanasca, che si è sbloccato dopo un lungo digiuno. “Sono molto contento per Orlando, era dalla trasferta di Albano che non trovava il gol nonostante stesse disputando delle partite straordinarie per intensità e voglia. Spero che la rete che ci ha regalato i tre punti con il Pomezia gli dia fiducia, e che non si fermi più da qui a fine stagione”.
Dopo 19 giornate, Mancini si conferma una pedina fondamentale per la Lupa di Gagliarducci, capace di essere prezioso sia in fase difensiva che a centrocampo. Anche domenica, infatti, il capitano castellano ha disputato buona parte della gara al centro della difesa, tornando poi in mediana dopo l’ingresso in campo di D’Orazi. In entrambe le posizioni, ha disputato una gara attenta e ordinata, senza concedere nulla agli avversari: “Mi trovo bene in entrambi i ruoli. Io sono un centrocampista, e in mezzo al campo sono a mio agio perché sono più nel vivo del gioco, ma nasco difensore e faccio molto volentieri anche il centrale di difesa se può essere utile agli equilibri della squadra. È il mister a decidere, per quanto mi riguarda sono a completa disposizione e l’importante è che la squadra vinca”. Però, nonostante sia arrivata la decima vittoria consecutiva, la distanza dalla seconda in classifica è rimasta invariata. Il Colleferro, infatti, ha vinto su rigore a pochi minuti dalla fine, confermando che domenica dopo domenica è sempre necessario tenere alta la guardia. “Non c’è dubbio che la squadra di Baiocco stia facendo molto bene, ma personalmente io non mi guardo mai alle spalle e gli altri risultati non li considero proprio: quando torno a casa, la domenica dopo la partita, l’unica cosa che conta è che abbia vinto la Lupa, il resto non mi interessa”.
Per concludere, il classico piccolo spazio dedicato alle dediche. Dopo il gol, d’altronde, è stato piuttosto evidente il gesto che il Mancio ha rivolto verso la tribuna dove, dopo alcune domeniche di assenza giustificata, aveva ripreso il suo posto la sua compagna Barbara: “È vero, mi sono rivolto verso la tribuna, ma era solo un saluto! (ride, ndr). Scherzi a parte, il gol è per Barbara, ma anche per la nostra Mia, che domenica è rimasta a casa, ma era come se ci fosse”.